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Bocciò Roma 2024 ma adesso benedice Torino 2026, Grillo promuove le Olimpiadi nel capoluogo piemontese

Silvia Sfregola
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A Roma no, ma a Torino sì. Beppe Grillo, lo stesso che aveva bocciato Roma 2024 ("costringendo" la sindaca Raggi a ritirare la candidatura ai Giochi) oggi apre alla manifestazione d'interesse per le Olimpiadi Invernali di Torino 2026. Il fondatore del Movimento 5 Stelle è intervenuto telefonicamente all'assemblea dei pentastellati torinesi, che si è tenuta ieri sera, per spiegare ai più scettici la sfida che i Giochi rappresenterebbero per il capoluogo piemontese, vent'anni dopo. "È una grande occasione da cogliere in maniera positiva, con entusiasmo per Torino e per il Movimento. Dimostreremo di saper fare Olimpiadi a zero debito, in maniera sostenibile, diversa rispetto a quella del 2006", ha dichiarato. Un vero e proprio cambio di rotta rispetto alla guerra senza quartiere fatta alla candidatura di Roma per i Giochi del 2024 poi abortita a causa del no della sindaca Virginia Raggi che all'epoca disse: "Non vogliamo colate di cemento sulla Capitale". La sindaca Chiara Appendino ha più volte mostrato di voler capire cosa possa significare organizzare Giochi invernali in modo sostenibile dal punto di vista economico e ambientale. La città di Torino ha così intenzione di comunicare la manifestazione d'interesse ad aprire un dialogo 'stage' con il Comitato Olimpico Internazionale "quale ineludibile fase prodromica alla candidatura della città capoluogo" e, al contempo, "ad attivare tutti i canali disponibili per l'impiego di risorse private da destinare al bilancio operativo e infrastrutturale dell'evento". Da Palazzo Civico hanno precisato comunque che esprimere manifestazione di interesse non significa presentare il dossier di candidatura ma si traduce nell'avvio di un dialogo/trattativa con il Cio che durerà fino al 31 luglio, quando il Comitato renderà pubbliche le condizioni contrattuali. Per Appendino è fondamentale promuovere presso il Cio nella fase di dialogo "un modello di evento che sia mirato a rappresentare un modello innovativo e ripetibile, pioniere nella corretta progettazione e gestione pre e post eventi nel presente e nel futuro", come si legge nel documento che i Cinquestelle dovrebbero mettere in votazione mercoledì nel corso della riunione del Consiglio metropolitano. "Riqualificare, rigenerare e valorizzare i siti e le infrastrutture olimpiche con particolare attenzione ad arricchire di valore e di infrastrutture i territori coinvolti e marginali", sono gli impegni che Torino intende assumere per "rendere l'evento assolutamente sostenibile, strettamente controllato e coerente sotto il profilo finanziario ai budget di spesa iniziali per le realizzazioni e per un progetto di ottimizzazione e salvaguardia del corretto e minimo uso delle risorse naturali (acqua, suolo, energia) e in generale a basso costo e a minimo impatto ambientale". Punto focale sarà il budget di spesa visto che, per Torino 2006, "i costi stimati del 1999 alla fine dei giochi sono quadruplicati superando i 2 miliardi". Per quanto riguarda i villaggi olimpici nel testo si parla di "riuso temporaneo e/o social housing per contrastare la sofferenza e l'emergenza abitativa" e anche "la loro integrazione anche ad uso residenziale universitario o ambienti di co-working". In generale "si vuole promuovere un modello di evento che superi, nella fase conclusiva degli eventi e per la sua vita utile, la concezione di pesante tributo sul territorio nazionale e si trasformi in sistema di innovazione politica e gestionale che contribuisca a riqualificare e sostenere un intero territorio coinvolto con ricadute strutturali, infrastrutturali ed occupazionali a lungo termine. Ricordiamo che la promozione dello sport è un tema nodale per la crescita anche culturale del territorio e del nostro Paese.

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