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Torino, indagata la sindaca Appendino: falso in relazione al bilancio 2016

Davide Di Santo
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La sindaca di Torino Chiara Appendino è indagata per falso in relazione al bilancio 2016. L'accusa riguarda l'inchiesta della Procura di Torino sull'area ex Westinghouse e un debito di 5 milioni di euro nei confronti di Ream scomparso dal bilancio. L'indagine era stata aperta dopo esposto dei capigruppo di opposizione Alberto Morano (lista Morano) e Stefano Lo Russo (Partito democratico). "Sono serena e pronta a collaborare" "Vi comunico che mi è appena stato notificato un avviso di garanzia dalla Procura di Torino per la vicenda Ream. Sono assolutamente serena e pronta a collaborare con la magistratura, certa di aver sempre perseguito con il massimo rigore l'interesse della Città e dei torinesi", ha commentato a caldo la sindaca del Movimento 5 Stelle. In una nota la sindaca aggiunge: "Desidero essere ascoltata il prima possibile al fine di chiarire tutti gli aspetti di una vicenda complessa relativa all'individuazione dell'esercizio di bilancio al quale imputare un debito che questa amministrazione mai ha voluto nascondere".  La vicenda dell'area ex Westinghouse L'inchiesta, aperta dal pm Marco Gianoglio, riguarda l'area ex Westinghouse e i 5 milioni di euro che il Comune di Torino avrebbe dovuto restituire a Ream, società partecipata della Fondazione Crt che nel 2012 aveva acquisito il diritto di prelazione sull'area. La somma, però, non è stata versata né iscritta a bilancio, considerata un debito fuori bilancio. Una scelta contestata dalle opposizioni in Consiglio comunale. "Autosospensione? Prima capiamo" "E' complicato. Conosco perfettamente Chiara: non sarebbe in grado neppure di prelevare una caramella a un altro bambino per darla a suo figlio", commenta il pentastellato Danilo Toninelli. "Nel M5s c'è totale serenità e tranquillità. Sarà sicuramente un atto dovuto che risale alla precedente amministrazione. Chiara è una ragazza straordinaria". Quanto all'autosospensione, Toninelli dice: "Finché non capiamo di cosa di tratta non capiamo".

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