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L'Ugl e la rivoluzione del buon senso

Il cammino del sindacato da Palermo a Pontida, da Fiuggi ad Atreju per ricostruire la base sociale del centrodestra

Valerio Castro
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Il Segretario Generale Paolo Capone riunisce a Foligno il Comitato Confederale dell'UGL per confermare il percorso di rinnovamento avviato dall'insediamento. In tal senso l'UGL ambisce non solo a rafforzare il suo ruolo di forza rappresentativa del mondo del lavoro, ma a diventare «agenzia di senso», luogo di elaborazione di un pensiero economico e sociale nuovo, capace di farsi interprete dei cambiamenti. «Non ci sarà mai crescita in Italia se prima non si affronta il problema del lavoro. Serve una scossa che riposizioni le priorità nel giusto ordine, partendo da quei 6 milioni tra disoccupati, neet e persone che sono in serie difficoltà economiche. Non è con la svalutazione del lavoro che si crea occupazione ma attraverso una politica dei redditi che possa sostenere la ripresa dei consumi nel mercato interno. Tutto questo, insieme ad un programma di politiche industriali può favorire lo sviluppo delle imprese, protagoniste nella creazione di lavoro e produzione di beni e servizi. In questi ultimi anni abbiamo assistito ad una vera e propria mattanza del sistema lavoro per cui, ad oggi, l'occupazione rischia di essere in via di estensione». Così Paolo Capone, Segretario Generale dell'UGL, intervenuto ad Atreju, in qualità di collettore sociale del centro destra, con l'obiettivo di offrire alla politica un'analisi della situazione attuale della precarietà del Paese, dal punto di vista dei lavoratori. «Promuovere nuove forme di democrazia e partecipazione dei lavoratori nella governance delle imprese è un primo passo verso il progresso economico dell'Italia, così come avviene nel sistema tedesco. Per questo l'UGL si rivolge alle anime del centro destra (Forza Italia, Fratelli d'Italia, Lega Nord, Energie per l'Italia e Direzione Italia), con l'obiettivo di contribuire alla stesura di un programma concreto che sia in grado di inquadrare le problematiche del Paese, partendo dai territori. Vogliamo dare un segno tangibile a tutte le forze politiche con le quali condividiamo l'analisi dei problemi e una visione comune di ripresa del Paese». Tuttavia ci sono ancora troppe disuguaglianze economiche tra nord e sud, come ha evidenziato Capone, in occasione del raduno nazionale della Lega Nord a Pontida: «Questo per via di politiche industriali che non hanno saputo valorizzare al meglio le potenzialità del Meridione. Dobbiamo ammettere che la Lega e gli alleati hanno fatto un ottimo lavoro per il rilancio del nord sia in Veneto che in Lombardia e stanno contribuendo al buon governo della Liguria. Per questo l'UGL condivide il loro piano di sviluppo del Paese e mi riferisco a maggiori opportunità per le imprese, più efficienza della macchina burocratica, tasse più giuste, più possibilità per i giovani. C'è bisogno insomma di cambiamento e di nuove proposte volte a favorire la rinascita dell'Italia intera e non solo di una parte». Oltretutto, in questo ultimo anno, il sindacato ha organizzato conferenze e meeting itineranti per l'Italia, non solo nei grandi centri ma anche nelle provincie, per rafforzare la presenza dell'UGL rispetto alle necessità di ogni singola regione, con l'obiettivo di “sviluppare una nuova cultura economica e politica e la nascita di una classe dirigente competente e dotata di capacità di visione». CRISI EVIDENTE AL SUD Le regioni del sud sono quelle più colpite, fanalino di coda la Sicilia dove la povertà assoluta della popolazione residente sfiora il 27,3% maggiore rispetto alle altre realtà del Mezzogiorno. Capone ha preso parte alla conferenza indetta da Fratelli d'Italia a Termini Imerese (Palermo), per supportare Nello Musumeci, candidato di Forza Italia, Fratelli d'Italia e Lega Nord alla Regione Siciliana, ribadendo che «la disoccupazione è un fenomeno rilevante in tutto il sud ed è presente anche al nord. Musumeci è una persona credibile, che conosce il territorio e le relative potenzialità. Quindi sostengo il suo programma, volto ad incentivare turismo, professionalità, agricoltura, lavoro e formazione. Di sicuro, rappresenta una guida forte su cui puntare per il rilancio della Sicilia».  POTENZIARE LA COMPETITIVITÀ DELL'ITALIA IN UE «L'Italia deve tornare ad avere un ruolo centrale all'interno dell'UE non solo dal punto di vista economico ma anche politico. Per questo è necessario consolidare i rapporti con i Paesi dell'Unione, attraverso strategie politiche che mettano al primo posto l'interesse nazionale. La globalizzazione impone nuove e più pesanti sfide ed è per questo che abbiamo bisogno di maggiori sostegni da parte dell'Europa per affrontare al meglio la partita del mondo del lavoro in continua evoluzione». Lo ha riferito Paolo Capone, alla convention organizzata dal PPE e da Antonio Tajani, Presidente del Parlamento Europeo. «Per anni siamo stati governati da partiti con costanti guerre interne che hanno solo indebolito il Paese, per questo l'UGL sostiene con fermezza il processo di unione del centro-destra italiano. Adesso è arrivato il momento di mettere da parte le lotte al potere e di focalizzarsi su quello di cui l'Italia ha davvero bisogno, una classe politica unita e che abbia una visione comune: la rinascita economica del Paese». Per cui continua Capone: «è necessario che il Governo promuova un modello di welfare sostanziale e comunitario ben lontano dalle degenerazioni assistenzialiste cui abbiamo assistito negli ultimi decenni. Siamo davanti a una straordinaria fase storica. La nostra visione è quella di una società fondata su un welfare di comunità, che rende effettivo ed esigibile il primo articolo della Carta Costituzionale: una Repubblica democratica fondata sul lavoro. Questa è la nostra rivoluzione del buonsenso».

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