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Ius soli, Grasso: "Entro l'estate"E Fdi-Fi-Lega scendono in piazza

Silvia Sfregola
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Dopo la Cei e il premier Paolo Gentiloni, anche il presidente del Senato Pietro Grasso si pronuncia a favore della legge sulla cittadinanza ai figli degli immigrati e si augura che lo ius soli venga approvato entro fine legislatura, anzi, "prima dell'estate". Grasso ricorda che la Lega Nord ha presentato 50mila emendamenti, "con intenti ostruzionistici", e chiede che sia superato l'ostacolo. A tal proposito non è un mistero che, sul provvedimento, alcuni senatori Dem nutrano la speranza che sia posta la fiducia. Intanto da Ap arriva un'apertura, dopo che il ministro degli Esteri Angelino Alfano si è detto disposto a valutare il proprio sostegno a fronte di modifiche al testo. Netto invece il rifiuto di Beppe Grillo, che sul suo blog parla di "Ius sola" e invoca lo "Ius Europaeum". Dopo aver annunciato il "no" al voto sul provvedimento (quando arriverà in aula al Senato), Luigi Di Maio fa un passo avanti ed esclude l'ipotesi di un voto online degli iscritti sulla piattaforma Rousseau. "La nostra posizione su questo è chiara - spiega -, abbiamo preso nove milioni di voti alle elezioni con il nostro programma, vogliamo fare su questo una discussione a livello europeo". Il M5S fa un'equazione non scontata per chi rientra nel gruppo degli euroscettici nel Parlamento europeo, vale a dire che "la cittadinanza di un Paese dell'Unione coincide con quella europea", quindi occorre trovare regole uniformi. Il movimento di Grillo propone di coinvolgere nel dibattito anche il Parlamento europeo e il Consiglio. "Discutere di cittadinanza agli stranieri senza una concertazione a livello europeo - scrive - è propaganda, è fumo negli occhi dei cittadini, è avvelenare i pozzi di una matura discussione politica". Al garante dei Cinquestelle replica Giorgia Meloni: "Grillo è ridicolo se pensa che sia l'Europa a dover decidere a chi dare la cittadinanza italiana". La presidente di Fratelli d'Italia ha radunato in piazza Cinque Lune un centinaio dei suoi per protestare contro il provvedimento incardinato in Senato. Insieme a lei hanno fatto prove di centrodestra unito anche Daniele Capezzone di Direzione Italia - che a un militante confida: "Noi con Fitto spingiamo per fare questa coalizione" -, gli azzurri Daniela Santanché e Maurizio Gasparri, il leghista Paolo Arrigoni. Per Meloni è "chiaro che Grillo quando parla di Ius Europaeum non ha in mente i cittadini italiani, ma l'Europa". La sua proposta è "un'idiozia" che dimostra come "i Cinquestelle fossero rinsaviti ma solo per 24 ore". La presidente di Fdi rilancia poi il referendum abrogativo per il quale il suo partito raccoglierà le firme - le sta già raccogliendo - qualora la legge sia approvata. Critiche ai pentastellati arrivano anche da Gianni Pittella, presidente dei Socialisti e Democratici al Parlamento europeo: "Come al solito parlano senza sapere - sostiene -. La cittadinanza é di competenza nazionale. Né la Commissione europea, né il Parlamento né tantomeno il Consiglio possono sostituirsi alle istituzioni nazionali. L'Italia ha il dovere di dotarsi di una legge giusta e moderna". E il presidente del Pd, Matteo Orfini, cerca di dividere i Cinquestelle: "Mi viene da chiedere a Roberto Fico, che dice di venire da una tradizione culturale di sinistra, cosa pensa dello ius soli. Sono certo che se fosse libero assumerebbe una posizione diversa da quella del M5S".

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