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Scuole aperte anche d'estate, il ministro Fedeli annuncia il nuovo piano e scoppia la polemica

Il ministro dell'Istruzione Valeria Fedeli

Silvia Sfregola
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Scuole aperte anche d'estate. Il nuovo piano annunciato dalla ministra dell'Istruzione Valeria Fedeli alla Stampa, e sul quale i tecnici stanno già lavorando, punta a rivoluzionare l'intero sistema scolastico. "Centinaia di genitori mi hanno scritto per chiederle aiuto" spiega la ministra informando che la prima bozza della riforma dovrebbe essere presentata già dopo l'estate "in modo da essere annunciata ufficialmente all'inizio del prossimo anno scolastico". Contro il piano della Fedeli si sono sollevati subito i sindacati dei professori. "Dal mio punto di vista - ha replicato alla Stampa il segretario generale della Uil scuola, Pino Turi - la scuola non è un servizio assistenziale e sociale ma una funzione dello Stato molto precisa che attiene alla formazione degli studenti. La scuola forma i bambini, non li assiste". E poi non tutti i genitori sarebbero d'accordo con la Fedeli. "Non vogliamo che le scuole diventino un parcheggio", ha dichiarato sempre alla Stampa la presidente dell'Associazione italiana genitori (Age), Rosaria Danna. "Le scuole aperte d'estate, come accade in molti Paesi UE, hanno due presupposti irrinunciabili" spiega la deputata e responsabile scuola e università di Forza Italia, Elena Centemero. "Il primo è quello di modificare il nuovo contratto nazionale in modo tale che i costi non gravino sul bilancio dello Stato. Questo perché, ed è la seconda considerazione, la scuola estiva non deve comportare spese per le famiglie e gli alunni, se non quelle di iscrizione e del servizio mensa".

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