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Terremoto, sì al decreto Renzi: "Non vi lasceremo soli"

Il premier Matteo Renzi nelle aree colpite dal sisma

Redazione online
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Matteo Renzi torna nelle zone colpite dal terremoto il giorno del via libera al decreto sulla ricostruzione post-sisma. La mattina per il premier inizia all'alba con il Consiglio dei Ministri e al termine l'annuncio in un tweet Approvato stamattina il decreto legge #terremoto. Avevamo promesso: non vi lasceremo soli. E così faremo. Tutti insieme— Matteo Renzi (@matteorenzi) 11 ottobre 2016 "Nel decreto approvato stamattina dal Cdm sulla ricostruzione delle zone terremotate si prevede uno stanziamento immediato di 200 milioni che consente di avviare subito l'attività di ricostruzione, in totale ci saranno oltre 300 milioni perché c'è il tema della copertura delle tasse e imposte differite" ha spiegato in conferenza stampa Claudio De Vincenti, sottosegretario alla presidenza del Consiglio. "In totale, le stime per la ricostruzione sono invece intorno ai 3,5 miliardi per gli edifici privati e di circa 1 miliardo per gli edifici pubblici - ha chiarito De Vincenti - Sono risorse già previste nella legge di Bilancio che approveremo sabato". Dopo l'annuncio il presidente del Consiglio vola nelle Marche a Casette d'Ete per visitare l'azienda Tod's di Diego della Valle, che aprirà una fabbrica ad Arquata, uno dei centri più colpiti della regione. "Grazie alla Tod's che apre una fabbrica ad Arquata e dà il segnale che anche il privato può dare una mano. Chi da queste terre ha conquistato il mondo non dimentica la forza delle radici e trovo questa cosa meravigliosa", ha detto Renzi al termine della visita. "Quello che abbiamo fatto ad Arquata per noi è normale. Siamo molto legati a questa terra che ci ha dato tanto" ha aggiunto Della Valle. Sul dopo terremoto Renzi comunque ha ricordato: "Ci vorranno anni per ricostruire ma ce la metteremo tutta". Il premier, accompagnato dal sottosegretario Claudio De Vincenti, dal capo della Protezione civile, Fabrizio Curcio, e dal commissario straordinario per la ricostruzione, Vasco Errani, è poi atterrato nelle terre di Arquata, Accumoli e Amatrice. Nella prima tappa rispondendo ai giornalisti Renzi puntualizza che la magistratura ha il compito di fare in modo che la ricostruzione sia "nella legalità, col nostro aiuto il nostro compito è ricostruire a regola d'arte ed evitare gli sperperi. Ho la felpa di Capodacqua e la maglietta di Pescara - ha spiegato davanti alle telecamere - Purtroppo con alcune di queste persone non è la prima volta che ci incontriamo perché ci eravamo incontrati al funerale. Da un lato è molto triste doversi rincontrare in queste situazioni ma dall'altro c'è anche il desiderio forte di dire che la vita va avanti. Perché la vita vada avanti bisogna fare le cose presto e bene". E ad Accumoli, la città rasa letteralmente al suolo dal sisma, dalla zona rossa del centro, dove ancora dominano le macerie, Renzi ha affidato sempre a Twitter una promessa Accumoli è stata duramente colpita dal #terremoto. Rinascerà più forte di prima, insieme pic.twitter.com/bqxOyXxj7p— Matteo Renzi (@matteorenzi) 11 ottobre 2016 Ultima tappa Amatrice. Renzi si è trattenuto circa una mezzora all'interno dell'area d'assistenza della città, per poi andare a visitare la zona rossa. "Oggi è una bella giornata. Se dovessi parlare da mister oggi sarebbe il caso di dare le dimissioni, perché abbiamo raggiunto un primo obiettivo, ma la strada è ancora lunga". Ha commentato Pirozzi in merito al decreto del governo sulla ricostruzione varato oggi in Cdm. "Nel decreto - ha detto - sono state riconosciute le nostre istanze, a partire da quella di equiparare prime e seconde case nella politica dei risarcimenti". Il primo cittadino ha poi ammesso: "Non vado più nella zona rossa, risveglia in me cose non belle, ora sono concentrato sul domani e dopodomani".

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