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La Lega sogna il colpaccio a Roma

Dalla Garbatella alla provincia, ecco chi sono i leghisti de' noantri. Molti provengono dalla destra sociale e sono delusi dal centrodestra

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La Lega passa il Rubicone. Nel senso politico. Alle europee il Carroccio non solo presenta la propria lista anche nelle circoscrizioni dell'Italia Centrale e Meridionale, ma va oltre, candidando personaggi nati e cresciuti a Roma. Veri e propri leghisti de' noantri, a dimostrazione del fatto che il segretario della Lega Matteo Salvini ci crede. «Ho ricevuto almeno dieci richieste di aprire sezioni nella Capitale», spiega. Dopo le europee si vedrà. Loro, i candidati, però ci credono. «Possiamo ottenere un risultato straordinario, possiamo raggiungere il 2,5%-3%», dicono convinti. Nella lista dell'Italia Centrale i romani de Roma sono tre: Claudia Bellocchhi e Luca Tilia, entrambi classe 1970, e Stefano Schiavi, del 1967. Quest'ultimo nato e cresciuto alla Garbatella, un passato nel Fronte della Gioventù, molto attivo nella sezione di Colle Oppio e poi segretario della sezione Garbatella. Ha pagato la propria militanza subendo alcuni attentati. Oggi è sposato con due figli - due gemelli di 11 anni - ed è giornalista professionista. «Nella Lega c'è molto del mio passato - spiega - Gli altri partiti non mi rappresentano, solo la Lega ha una vera politica che incarna la destra sociale». Dice di avere «ottimi rapporti» col segretario di via Bellerio Salvini ed è sicuro sul successo del Carroccio all'ombra del Cupolone: «Personalmente vedo un buon riscontro. Ai banchetti allestiti per raccogliere le firme per i referendum che stiamo proponendo si ferma tanta gente. Chiedono informazioni, poi si convincono e firmano. I sondaggi sbagliano, nel Lazio andremo fortissimo». L'obiettivo è far scattare almeno un seggio grazie al gioco dei resti. «Poi chi prende più voti è giusto che entra, vuol dire che è stato più bravo», chiosa Schiavi. Ma ad esprimere candidati sono anche le altre province del Lazio. Come Frosinone. Kristalia Rachele Papaevangeliu è infatti nata ad Alatri il 26 luglio del 1977 da una famiglia di architetti italogreca. Dopo gli studi classici frequenta Giurisprudenza a La Sapienza e nel 2004 si candida alle provinciali con Alternativa Sociale, il movimento di Alessandra Mussolini, poi passa a La Destra di Francesco Storace, per cui si candida nel 2009 ancora alle provinciali. Nel frattempo si laure a inizia la carriera accademica alla Unicusano con il prof. Eugenio Mele, magistrato del Consiglio di Stato. «La Lega è l'unici partito che rappresenta la destra sociale - dice - Non esistono alternative. Ho incontrato i dirigenti del Carroccio, sono brave persone, la nuova generazione ha voglia di fare, è lontana dalla logica salottiera». E guai a parlare di Roma ladrona. «La Lega attacca le istituzioni ladrone di Roma, dove molti non lavorano e si imboscano. Il movimento si affermerà anche al Sud, magari però chiamandosi in un altro modo, tipo Lega per l'Italia». Ma è sui principi della destra sociale che insiste la Papaevangeliu: «Il Carroccio incarna i principi del nostro mondo culturale. Chi li decantava e li decanta ancora non ha fatto nulla per attuarli. La Lega invece li porta avanti con convinzione».

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