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De Giorgi non si candida «Sono finito nel tritacarne»

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Loha annunciato lo stesso De Giorgi, in un lungo articolo sulla testata online, nel quale parla di «decisione presa non senza molte difficoltà di coscienza, vista la denigratoria campagna mediatica portata avanti in questi giorni ai miei danni soprattutto da Libero e da altri giornali ed emittenti. Una campagna che ha voluto denunciare, spacciandoli per reati, attività assolutamente lecite svolte dalle società di cui ero prima amministratore avendo dato le dimissioni proprio a causa del mio impegno in campagna elettorale ed adesso socio al 20,4%: attività di cui non mi vergogno minimamente, tant'è che non ho avuto problemi e/o imbarazzi a parlarne e a "giustificare" quelle che per un imprenditore quale sono altro non sono che fonti di reddito per sè ed i suoi soci», prosegue». «Nei giorni precedenti peraltro - continua De Giorgi - la mia persona era stata oggetto del medesimo disegno diffamatorio, prendendo a pretesto alcune foto che mi ritraevano insieme a drag queen all'interno di alcune discoteche gestite da società di cui sono socio e in pose ed espressioni che non riesco a capire come possano essere oggetto di critica in base a una presunta morale comune». «Credo di essere stato vittima di un tritacarne vero e proprio - ha concluso - per mettere in difficoltà il Senatore Monti e la sua lista, attuata forse per coprire mediaticamente ben altre contraddizioni in liste vicine ai giornali che hanno portato avanti questa campagna». A De Giorgi è arrivata la solidarietà di Franco Grillini, presidente di Gaynet: «I candidati gay in area centrista in questa tornata elettorale - ha affermato - non hanno avuto molta fortuna, prova ne sia la squallida campagna contro Alessio de Giorgi. È ovvio che Il Giornale e Libero hanno usato il tritacarne contro un candidato montiano per fare la guerra a Monti. Vedremo nei prossimi giorni su quale altro candidato si eserciterà la macchina del fango dei berluscones». «Come presidente di un'associazione di giornalisti omosessuali, Gaynet - ha concluso- non posso non rilevare la doppia morale di giornali come Libero e Il Giornale di famiglia che hanno giustificato qualsiasi nefandezza anche sessuale del capo e padrone, mentre sganciano la bomba atomica della doppia morale contro Alessio De Giorgi». Parole di sostegno anche da Paola Concia e Ivan Scalfarotto del Pd: «L'obbiettivo della campagna violenta messa in moto contro Alessio De Giorgi - hanno scritto in una nota congiunta - è quello di impedireche anche fra le forze conservatrici e moderate ci possa essere qualcuno che porti avanti le battaglie di civiltà».

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