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Emergenza terremoto la benzina aumenta di 2 centesimi

Il premier Mario Monti

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Cinquecento milioni subito dall'aumento del costo della benzina. Due miliardi nei prossimi due anni attingendo ai risparmi ottenuti con la spending review. È il primo impegno del governo per la ricostruzione in Emilia, partorito con un decreto legge approvato in fretta e furia ieri mattina, in Consiglio dei ministri. Una scelta, quella di ritoccare di due centesimi le accise sui carburanti, che ha sollevato polemiche. Secondo il Codacons, infatti, la decisione peserà per altri 29 euro all'anno su ogni cittadino, senza contare i rincari a catena che l'aumento del carburante causerà sui prodotti al dettaglio. Contrari anche i sindacati («deprime i consumi di lavoratori e pensionati», ha detto Susanna Camusso della Cgil) e diversi partiti, compresi quelli della maggioranza. «È la solita scelta spiccia di chi non vuole incidere sugli sprechi, la solita tassazione a pioggia», ha tuonato il leader dell'Idv Di Pietro, prima di comunicare che il suo partito devolverà all'Emilia la propria tranche di rimborsi elettorali attesa a giugno, circa due milioni. «Mi stupisce la fantasia di Monti, arriva il terremoto e aumenta la benzina», ha ironizzato Crosetto del Pdl. In serata il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Antonio Catricalà, ospite a Otto e mezzo, ha provato a difendere il provvedimento: «In un momento di emergenza - ha spiegato - il ritocco delle accise è l'unico strumento che dà la certezza dell'incasso». Inoltre Catricalà ha spiegato che «le spese per la protezione civile sono fuori dal "fiscal compact" e l'Italia ha al momento rifiutato gli aiuti offerti da altri Stati europei perché è in grado di farcela da sola». Col governo anche Bersani: «Di fronte a un dramma simile deve scattare la solidarietà nazionale - ha detto il segretario del Pd - altrimenti smontiamo i concetti di comunità o Stato». Il sottosegretario ha anche ammesso che l'aumento delle accise determinerà un ritocco del prezzo alla pompa. Ma la cifra, i 500 milioni previsti, non dovrebbe pesare interamente sui cittadini. «Mi auguro che l'Unione Petrolifera riduca il prezzo industriale dei carburanti, per contribuire a farsi carico dell'emergenza», ha auspicato il ministro dello Sviluppo economico Passera. «Gireremo subito l'invito alle aziende aderenti», la pronta risposta della Up. L'aumento è scattato alla mezzanotte di ieri e dovrebbe durare fino al prossimo 31 dicembre. Ma non è certo questo l'unico provvedimento per aiutare le popolazioni terremotate. Circa metà dei fondi ricavati dalla spending review, in previsione poco più di 4 miliardi, saranno dirottati alle popolazioni emiliane. In principio dovevano servire a evitare un aumento dell'Iva. Ora la questione torna in ballo. «Credo che un nuovo ritocco vada evitato, ma vedremo», ha spiegato il premier Monti, lasciando ogni ipotesi aperta. Come verranno utilizzati i fondi raccolti? Il piano del governo prevede un'azione ad ampio raggio. Lo stato d'emergenza è stato esteso anche alle province di Reggio Emilia e Rovigo mentre il presidente della Regione Vasco Errani è stato nominato commissario per l'emergenza. La riscossione delle tasse nelle zone colpite verrà rinviata al prossimo settembre, così come saranno sospesi fino al 31 dicembre mutui e sfratti. Agli stessi enti colpiti dal sisma sarà concessa inoltre una deroga al patto di stabilità. Le eccezioni però saranno permesse solo per spese destinate alla ricostruzione. Sempre per la ricostruzione di abitazioni private ed edifici pubblici (scuole, ospedali) saranno concessi contributi statali. Allo stesso fine è stato istituito un fondo che avrà in dotazione un miliardo di euro sia per il 2013 che per il 2014. Alle imprese danneggiate sarà permesso di delocalizzare l'attività più facilmente, mentre per favorire la ripresa rapida della produzione sarà concesso un credito agevolato sul fondo di garanzia del ministero dello Sviluppo economico. Confermato il lutto nazionale per il 4 giugno. «Nessuno - istituzioni, governo e cittadini - lascerà solo nessuno», ha detto Monti commentando il provvedimento. Prima di un richiamo alla compattezza: «L'Italia si salva solo se resta unita».

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