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L'inchiesta imbarazza il ministro

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L'indagato Ambrosio ora nello staff del sottosegretario Braga

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«Ionon ho promosso il dottor Ambrosio, né gli ho attribuito funzioni apicali come gli sarebbe spettato sulla base del suo curriculum e secondo le regole». Si spertica il ministro dell'Agricoltura, Mario Catania, parlando di uno dei principali indagati nell'ambito dell'inchiesta su casi di corruzione all'interno del Mipaaf, il ministero dell'Agricoltura e foreste. Giuseppe Ambrosio ricopre oggi la carica di direttore generale del Consiglio per la ricerca e la sperimentazione in agricoltura, e di capo segreteria del sottosegretario Franco Braga. Ma, come ha spiegato Catania, relativamente al primo incarico «Ambrosio non è stato promosso dal ministero, ma ha risposto a un bando dell'ente in questione, e quindi il suo curriculum è stato valutato non dal ministero ma dall'ente stesso». L'inchiesta di Finanza e Procura di Roma ha sconvolto anche la politica, in tempo di tagli e tasse messa a rumore da 32 milioni che sarebbero usciti dalle casse pubbliche per finire in tasche private. Quanto invece alla nomina a capo segreteria del sottosegretario, si tratta di «un ruolo funzionale non remunerato», ha spiegato il ministro. A chi gli chiedeva dei suoi rapporti con Ambrosio, il ministro Catania ha ricordato che «è stato capo di Gabinetto tra il 2008 e il 2011, e quindi è chiaro che chi aveva responsabilità apicali all'interno del ministero, come me in passato, dove interfacciarsi con lui». Ma il ministro nega che potesse vigilare sulle attività per cui Ambrosio è stato arrestato: «Svolgeva una serie di funzioni che non stavano nella mia sfera di competenza, mai. Poi è stato capo di Gabinetto dei ministri Galan e Zaia, quindi all'epoca era un mio sovraordinato e non si capisce che tipo di funzioni di vigilanza potessi esercitare nei suoi confronto». Catania invece rivendica che, una volta diventato ministro «non gli ho attribuito funzioni apicali, come gli sarebbe spettato essendo dirigente di prima fascia: di fatto, non c'è stato alcun atteggiamento di riguardo nei confronti del dottor Ambrosio; anzi, e lui se ne dolse, non gli ho dato il ruolo di capo dipartimento che a regola, col suo curriculum, gli spettava». «Era molto presente e aveva un'esperienza superiore rispetto al ruolo che gli chiedevo di svolgere», ha spiegato Braga, che ha parlato durante la conferenza stampa tenuta dal ministro Mario Catania. Il quale ha affermato che il sottosegretario «è stato chiamato in causa nonostante sia totalmente estraneo» alle vicende giudiziarie, così come «il ministero la cui stella polare della lotta per la legalità non è mai stata in discussione». A chi gli chiedeva perché non avesse dissuaso Braga dall'"assumere" Ambrosio, Catania ha risposto che «ho rispetto delle scelte che lui fa nell'ambito della sua segreteria, e non c'era alcun motivo per cui dovevo dirgli di incaricare Ambrosio. Anche perché il ruolo di capo segretria di un sottosegretario lo declassava, in quanto privo di funzioni gestionali e di spesa».

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