Cerca
Logo
Cerca
Edicola digitale
+

Benigni manda Monti in Purgatorio e Renzi in Paradiso

default_image

  • a
  • a
  • a

AFirenze per la consegna della cittadinanza onoraria, Roberto Benigni non si sottrae alla battuta ironica. Bellissima cerimonia nel Salone dei 500, dove è accolto con una standing ovation. «Cinquecento secondo l'Inps, cinquanta per la Fornero», dice subito a raffica. Dal 20 luglio al 6 agosto, l'attore sarà in piazza Santa Croce per il suo «TuttoDante»: dodici spettacoli in cui declamerà l'Inferno. Ma per il premier, Benigni vede piuttosto un posto al Purgatorio: «È la cantica più dolce, pacata, educata e anche la più tecnica e la più riuscita, perchè tecnicamente perfetta». Monti, dice Benigni, «potrebbe stare in un canto del Purgatorio in cui ci sono quegli spiriti tecnicamente perfetti». Poi, «il Purgatorio porta fuori dallo spread infernale». Non delude i tanti fiorentini radunati in Palazzo Vecchio e mira spedito all'attualità politica, ironizzando sulle ultime mosse del «sindaco-rottamatore». «Quando sarai premier, se si libera il posto, vengo a fare il sindaco, lo faccio volentieri, anche perché vanno di moda i comici. Sono a disposizione» scherza, riferendosi alla possibile discesa in campo. Quindi aggiusta il tiro: «Renzi mi ha dato la cittadinanza onoraria perché ci sono le primarie. Ora sono cittadino di Firenze, quindi devo votare a Firenze. Tra una settimana sono a Bologna e Bersani mi ha dato la cittadinanza di Bologna, insieme a Merola». E con Renzi insiste: «Tu ci devi dire sì o no, ci pensano tutti. Ci ha pensato anche Balotelli quando contro la Spagna prima di tirare si è fermato e ha pensato: Renzi si candida o no?». Non si ferma: «Ora alle primarie del Pd c'è la fila: il Salone dei Cinquecento ha preso il nome per il numero dei candidati alle primarie». È più serioso del solito, invece, il sindaco-rottamatore. Lascia la platea a Benigni. L'attore è stato chiamato a ritirare il riconoscimento 13 anni dopo: nel 1999 l'allora sindaco Primicerio gli conferì la cittadinanza per l'Oscar vinto con «La vita è bella». «Vengo da lontanissimo - ironizza Benigni -, da una grande città cinese, Prato». «Certo qui a Firenze - dice - hanno inventato tutta l'arte moderna, dalle pale di Cimabue alle camicie di Formigoni». L'ultimo siparietto è per i giornalisti. Davanti al cronista che, senza giri di parole, gli chiede «Voteresti Renzi alle primarie?», scherza: «È vero in questo momento si sente l'aria di un grande cambiamento per il Paese... Sarebbe interessante che tutti i voti di quelli che non hanno deciso di votare, più che voti di protesta fossero voti di testa... si sente che qualcosa sta nascendo, che cambierà il nostro rapporto con le istituzioni, la nostra vita... quindi persone come Matteo Renzi sono tesori... insomma avete capito o no che voto Matteo Renzi?».

Dai blog