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Crediti sbloccati anche nelle Regioni in deficit

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Poii dubbi della commissione Bilancio. Infine il via libera del viceministro per l'Economia Vittorio Grilli che, durante il question time, dice che il testo può andare. Non è ancora la fine del film, ma ci si avvicina molto. Anche perché, per festeggiare, occorrerà comunque aspettare la relazione tecnica dell'esecutivo che certifica la copertura dell'emendamento. In ogni caso, slavo sorprese, con questa modifica anche le imprese che vantano crediti nei confronti della Pubblica Amministrazione delle Regioni con la Sanità commissariata (Campania, Lazio, Calabria, Molise, Abruzzo, Piemonte e Sicilia) potranno sbloccarli. «Abbiamo presentato un emendamento - spiega uno dei relatori, Francesco Sanna (Pd) - che rende certificabili e quindi compensabili i crediti delle imprese delle Regioni commissariate, comprese le spese che riguardano la Sanità. Si tratta di una misura molto importante per ridare ossigeno alle imprese di molte aree del Paese strozzate dalla mancanza di liquidità». Soddisfazione bipartisan per una battaglia su cui tanto il Pd quanto il Pdl hanno messo la faccia. «Sosteniamo - spiega il vicecapogruppo vicario del Pdl al Senato Gaetano Quagliariello - l'emendamento del collega-relatore Pichetto Fratin per evitare il rischio che dalla misura possano restare escluse le imprese che operano in Regioni interessate da piani di rientro nel campo della Sanità. Si tratterebbe di una discriminazione ingiusta e ingiustificabile». Applaude anche il governatore campano Stefano Caldoro («Adesso ci aspettiamo una rapida approvazione») e pure Enrico Gasbarra, deputato e segretario del Pd del Lazio: «Viene sanata una duplice grande ingiustizia ai danni di aziende che non hanno alcuna colpa. L'annuncio del viceministro Grilli va incontro all'appello lanciato da giorni dal Pd, ma anche da tutte le associazioni di categoria e dalle forze sindacali».

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