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Grillo e Pizzarotti litigano sul dg

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Ea causare il litigio stavolta è un motivo da «vecchia» politica: le poltrone. Ieri mattina, in un post sul suo blog, il comico ha pubblicato un «bando» per il posto di direttore generale del Comune di Parma, appena conquistato dal Movimento Cinque Stelle: «Abbiamo bisogno di aiuto, cerchiamo una persona con esperienza nella gestione della macchina comunale per la carica di dg. Incensurata, non legata ai partiti e di specchiata competenza». Il ché, oltre a gettare dubbi sulle capacità del neoeletto Pizzarotti, sembra un ulteriore sgarbo al sindaco perché i curriculum non vanno inviati al Comune, bensì proprio al blog di Grillo. La risposta di Pizzarotti non si è fatta attendere ed è stata, se possibile, ancora più di «rottura». Senza dar peso al bando del leader, infatti, ha chiesto la disponibilità, per il ruolo di dg, al consigliere comunale ferrarese Valentino Tavolazzi, in passato espulso proprio dal Movimento Cinque Stelle e accusato da Grillo di essersi autocandidato. Possibile che la vicenda abbia agitato ancor di più il comico, ieri particolarmente attivo e «arrabbiato»sul suo blog. Prima se l'è presa con Casini, visto che l'Udc ha fatto passare un emendamento alla riforma dei partiti in cui si negano i finanziamenti ai movimenti senza uno statuto democratico. «Una mossa inutile, visto che noi i soldi non li avremmo presi». Poi, in un'intervista a Euronews, ha dato la sua ricetta per uscire dalla crisi: «Un euro debole per i Paesi come Italia, Spagna, Grecia e Portogallo».

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