
La Ue «morbida» con Madrid. Ma vuole piani convincenti

Èquanto hanno affermato ieri alcune fonti comunitarie. L'esecutivo Rajoy sostiene di essere in grado di riportare nel 2013 il deficit al 3% del Pil come previsto dal Patto di Stabilità ma le stime della Commissione Europea dipingono invece una realtà diversa, con un deficit/Pil ancora al 6,3% l'anno prossimo. Il dossier spagnolo sarà sul tavolo dell'Eurogruppo di lunedì prossimo e uno dei funzionari che sta preparando il vertice ha fatto sapere che i Paesi dell'area euro potrebbero dare più spazio di manovra a Madrid se riuscirà a presentare un piano di consolidamento con un orizzonte di 3-4 anni che sia in grado di convincere i mercati e i partner europei. «La Spagna ha la possibilità di bilanciare il necessario consolidamento fiscale con la crescita nel quadro delle norme di bilancio europee», ha affermato il funzionario, «però a tale scopo non puoi avere un piano solo per i prossimi sei o dodici mesi». Infatti, se in questi giorni tutta l'eurozona è appesa alla Grecia non va sottovalutata l'emergenza spagnola che rappresenta un nuovo test politico per i governi della moneta unica. Bruxelles ha fiducia che il governo Rajoy correrà ai ripari, probabilmente spostando sul 2013 il maggior peso di nuovi tagli, ma è cautissima, prende tempo e annuncia per fine mese le sue valutazioni. E per far fronte alla crisi ieri il governo della Spagna ha imposto, come previsto, nuovi accantonamenti alle banche del Paese, necessari a metterle al riparo dalle ricadute della contrazione del mercato immobiliare nel quale gli istituti spagnoli sono pesantemente esposti: serviranno altri 30 miliardi di euro. Parallelamente Madrid ha annunciato che intende affidare a «due società di revisione dei conti indipendenti» il compito di valutare gli attivi immobiliari controllati dalle banche, un chiaro segnale di diffidenza sui dati finora forniti dagli stessi istituti. E una decisione passibile di aumentare ulteriormente l'allarmismo sul settore. Il tutto avviene infatti dopo che in questi giorni il comparto bancario spagnolo, già sotto tensione da mesi, è finito ancor più sotto i riflettori a seguito dei nuovi interventi di salvataggio di Bankia, quarto gruppo creditizio del Paese creato con l'accorpamento di diverse casse di risparmio in dissesto.
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