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Tajani: «Soldi alle imprese non in cassa»

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Lavera emergenza in Europa, per il vicepresidente della Commissione europea, Antonio Tajani, è il "credir crunch". «Le banche non si possono tenere i soldi in cassaforte», ha detto, affermando che l'accesso al credito sta diventando «un problema drammatico» per le piccole e medie imprese europee. Tajani ha preso spunto dal rapporto sul finanziamento delle Pmi pubblicato venerdì scorso da Francoforte. In cui è scritto che tra ottobre 2011 e marzo 2012 si è «ulteriormente deteriorata la disponibilità di prestiti bancari». Il 20% delle aziende prese in considerazione dal "survey" della Bce ha denunciato difficoltà di accesso al credito. In più, la stessa Bce ha certificato che l'investimento delle banche italiane in titoli di Stato a marzo è arrivato a livelli record: 323,9 miliardi di euro in Buoni del Tesoro, 22,3 miliardi in più rispetto ai 301,6 di febbraio. Così Tajani ha annunciato che nei prossimi giorni, assieme al Commissario per il mercato unico Michel Barnier, invierà una lettera al presidente dell'Eba, Andrea Enria, «affinché l'applicazione di Basilea III non sia perniciosa» per l'economia reale. Chiederanno una revisione che abbassi «dal 75% al 50%» il tasso di rischio per le Pmi.

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