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La politica torna a fare il suo dovere.

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Tartassatie stangati da una tassa, l'Imu che oltre a essere la più odiata dagli italiani si sta confermando anche coma la più complicata e pasticciata imposta della Repubblica Italiana. Così ieri il Pdl ha presentato un ordine del giorno, accolto dal Governo, che chiede di trasformare l'Imu sulla prima casa in un prelievo una tantum. Insomma una tassa dovuta solo a tempo limitato, giusto quello per portare a termine il risanamento del bilancio pubblico imposto dall'Europa e poi sterilizzata sulla prima casa coprendo il gettito mancante con altre fonti di finanziamento. A rivendicare il successo è stato il segretario del Pdl, Angelino Alfano, che ha spiegato che «il governo si è impegnato a trovare altre risorse affinché non si debba più pagare l'Imu sulla prima casa nel 2013, perché riteniamo che la prima casa sia un bene su cui non bisogna infierire». Alfano ha rivendicato la battaglia portata avanti dal Pdl sull'Imu, che ha ottenuto «prima la rateizzazione dell'imposta e ora l'accoglimento di un nostro ordine del giorno affinché l'Imu sia dovuta una tantum». La richiesta è anche rinforzata da l'impegno a fornire il supporto per trovare i fondi che inevitabilmente lo stato perderebbe se l'ordine del giorno diventasse una realtà. Il segretario del Pdl ha garantito che il suo partito «aiuterà il governo a trovare le necessarie risorse, senza creare buchi di bilancio». Tra le proposte, utilizzare i soldi provenienti dallo spending rewiev e «noi faremo di tutto perché il governo mantenga l'impegno assunto» ha spiegato Alfano. Positivi i commenti dai colleghi della stessa area politica del segretario Pdl. «Sull'Imu, Alfano e il Pdl hanno centrato un doppio successo, prima con la rateizzazione, e ora con l'impegno del Governo affinché si lavori per renderla una tantum, e quindi per cancellarla nel 2013 per la prima casa» ha detto Daniele Capezzone, portavoce del Pdl. Sulla stessa linea il capogruppo del Pdl alla Camera Fabrizio Cicchitto: «L'ordine del giorno ha raccolto una indicazione avanzata in questi giorni dal segretario Alfano, grazie all'impegno del gruppo parlamentare Pdl alla Camera». Lo stesso Alfano ha replicato piccato alle critiche sollevate mercoledì da Casini che aveva detto che «sull'Imu il Pdl stava avendendo fumo». «Come si vede invece noi ci occupiamo dell'arrosto. Prima con la rateizzazione ora con l'impegno del governo a rendere la tassa una tantum. Questa è la dimostrazione che noi siamo il partito che si occupa dei problemi dei cittadini» ha concluso Alfano. Non sono comunque mancate le critiche o quanto meno la presa di distanza dal contenuto dell'ordine del giorno. In particolare dai Comuni, primi penalizzati da possibili agli al gettito garantito dall'Imu alle loro casse. «Se la proposta vuol dire ripensiamo all'Imu siamo d'accordo, se invece vuole dire tagliamo risorse ai Comuni perché la tassazione sugli immobili non dovrebbe esserci, non ci siamo: ci allontaneremmo da tutte le esperienze europee» così ha detto il presidente dell'Anci, Graziano Delrio, al termine della Conferenza Unificata, commentando l'ordine del giorno del Pdl sulla trasformazione dell'Imu in tassa una tantum. «Siamo contrari a togliere la tassazione sugli immobili che tuttavia va legata alla tassazione dei Comuni, non deve diventare, come è ora, una tassa dello Stato», ha spiegato Delrio. «Restituiamo all'Imu la vocazione ad essere una tassa comunale», ha proseguito Delrio, il quale ha ricordato che la tassazione sugli immobili legati alle politiche di fiscalità generale «era la conditio sine qua non per permettere ai Comuni di attuare il federalismo». Intanto ieri è arrivato il sì dell'aula della Camera al decreto legge in materia di semplificazione fiscale. Il testo è stato approvato con 445 voti a favore, 69 contrari e 14 astenuti. Hanno votato contro il provvedimento, su cui ieri mattina era stata approvata dall'Aula della Camera la questione di fiducia posta dal governo, solo i deputati della Lega e dell'Italia dei valori. Tra le novità, sono circa 80 le modifiche introdotte, ci sono lo stop al beauty contest per le frequenze tv con una gara pubblica da indire in 120 giorni e un pacchetto di modifiche sull'Imu a cominciare dalla possibilità per chi deve pagarla sulla prima casa di scegliere se farlo in due o tre rate. Ora il provvedimento passa al Senato. Fil. Cal.

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