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Alla saga padana mancavano soltanto grandi occhiali neri e barbe finte.

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Gli007 ci sono. Di più. Protagonista involontario della spy story, vittima dei loro pedinamenti - stando a quanto rivela Panorama, oggi in edicola - sarebbe addirittura Roberto Maroni. Belsito avrebbe infatti ingaggiato una squadra di investigatori privati per indagare sull'ex ministro dell'Interno, per «screditarlo». Su di lui - da gennaio in poi - sarebbe stato messo su un vero e proprio dossier, fatto di visure camerali, appunti scritti a mano e ogni possibile "indizio" che potesse trascinare negli scandali anche Bobo, diventato ormai scomodo nei panni di "moralizzatore" del Carroccio. Stando al racconto del settimanale, su Maroni gli 007 stavano seguendo una pista specifica: le barche. Per i detrattori dell'ex ministro dell'Interno, infatti, queste sue proprietà avrebbero potuto nascondere affari opachi. Ecco allora che, nelle loro indagini, gli investigatori di Belsito si concentrano su tre natanti secondo loro riconducibili al triumviro leghista: un catamarano e due motoscafi. Il primo sarebbe intestato a una società di un presunto prestanome. Una delle barche, invece, sarebbe stata recentemente trasferita a Portorose, in Slovenia. È lo stesso Bobo che replica a Panorama. «Non ho alcuna difficoltà a farlo - spiega - perché non c'è nulla di segreto e meno che limpido». L'ex ministro ne approfitta per prendersi gioco degli 007 assoldati da Belsito e racconta di non avere nessuna barca a Portorose, ma di aver tenuto la sua ormeggiata per tre anni a Portorosa, in Sicilia: «Più che emuli di James Bond questi signori sembrano Qui, Quo, Qua!», scherza. Tra spionaggi e cerchi magici, insomma, il colpo di scena continua ad essere dietro l'angolo. Prima diamanti e lingotti d'oro, adesso anche dossier. Nella saga leghista ogni puntata sembra la più dolorosa. Fino a quella successiva. Gli investigatori, certo, non si lasciano distrarre: sono ancora alla ricerca dei 300 mila euro in pietre preziose che mancano all'appello. E sembrano essere sulla buona strada: tra gli atti acquisiti dagli inquirenti milanesi ci sono, infatti, le firme della vicepresidente di Palazzo Madama Rosi Mauro e del senatore leghista Piergiorgio Stiffoni proprio sui certificati di consegna relativi all'acquisto di diamanti per 300 mila euro. I documenti, insomma, confermerebbero quanto emerso dalle intercettazioni nei giorni scorsi e negato dai diretti interessati. Dalle carte emergerebbe, infatti, che i due avrebbero aperto due conti lo scorso gennaio e attraverso quei conti, accesi "ad hoc", avrebbero comprato tramite una società di intermediazione 300mila euro in diamanti: 200mila per Stiffoni e 100mila per Mauro. Tra i documenti acquisiti ci sono i certificati di consegna dei diamanti con le loro firme personali. Gli inquirenti stanno comunque compiendo alcuni accertamenti per capire se si sia trattato di investimenti fatti a titolo personale, con soldi propri, o se quel denaro provenga da altri fondi. Stiffoni si difende: «In questi anni - spiega - ho avuto la possibilità di risparmiare del denaro che, d'accordo con i miei familiari, è stato oggetto di investimenti nello scorso mese per proteggerlo dalle fluttuazioni negative dei mercati. Sono sempre stati solo denari della mia famiglia oggetto degli investimenti. Tutta la documentazione bancaria verrà consegnata all'autorità inquirente», assicuro. Anche Mauro si dimostra tranquilla: «Con i miei risparmi - spiega la vicepresidente del Senato - ho comprato tante cose. Tutto, anche le case. I miei investimenti sono pubblici, sono limpida e chiara». Rosi parla di un gran fango mediatico e torna a respingere anche le accuse che riguardano il sindacato padano: «Le donazioni sono legittime e verificabili e non c'è nulla da nascondere», ribadisce. La "pasionaria" ha le idee chiare anche sul fururo. Intanto la presidenza di Palazzo Madama: «Il passo indietro non l'ho fatto e non lo farò». Poi, la politica: «Non intendo rinunciarci». Di più. Sarebbe disposta anche a confluire nel movimento di Beppe Grillo? «Tutto può succedere - risponde a Matrix - Non ho ancora deciso cosa farò. Ma non ho voglia di buttare a mare il mio passato, la mia storia». E che storia.

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