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Bce verso la conferma dei tassi all'1%

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Ilquadro europeo si è incupito nelle ultime settimane anche per un rallentamento brusco dell'attività economica in Francia e Germania, a fronte di un'inflazione che non accenna però a rallentare. Alla Banca Centrale Europea, dove la dialettica interna sulle strategie da adottare resta viva capeggiata dalla Bundesbank, le decisioni dell'Unione Europea di aumentare finalmente il fondo salva Stati a 700 miliardi di euro sono state accolte con sollievo, ma con una riserva. Si teme infatti che l'azione del maxi rifinanziamento dell'Eurotower e ora la decisione sul firewall possano indurre i governi ad abbassare la guardia nell'opera di risanamento. Per questo l'attesa è di un nuovo richiamo da parte di Draghi a Paesi e istituzioni europee. Il presidente potrebbe inoltre richiamare anche il comparto finanziario, cui l'Ltro (le aste di rifinanziamento delle banche europee) ha evitato una colossale stretta sui crediti a fine 2011, a proseguire sulla strada della ricapitalizzazione. Certo non molto di quel fiume di denaro erogato all'1% ha ancora preso la strada dell'economia reale, complice anche la domanda scarsa e, appunto, livelli di capitale non elevati fra le banche. Alcuni istituti peraltro intendono già ripagare parte di quei fondi e diverse banche centrali fra cui la Bundesbank si stanno già interrogando sull'exit strategy da seguire per rientrare da questa situazione eccezionale. Di certo nel nostro Paese gli istituti italiani, che hanno partecipato in massa sia alla prima che alla seconda operazione, hanno potuto grazie ai fondi Bce evitare serie difficoltà che solo un definitivo abbassamento dello spread potrebbe evitare.

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