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Filettino fa il governo. Squitieri "premier"

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Squitieri

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Filettino non si ferma. Sei mesi fa il piccolo paese nel Fruninate si è autoproclamato principato. Ieri si è insediato il governo: dieci ministri e un premier, il regista Pasquale Squitieri. Il progetto è nato dalla protesta contro il taglio dei Comuni con meno di mille abitanti, annunciato nella manovra del governo Berlusconi, e ha richiamato l'attenzione dei media di mezzo mondo. Il reggente è stato l'avvocato Carlo Taormina, che ora ha le deleghe a Interno e Lavoro. «Con l'insediamento del governo, le strutture portanti del Principato di Filettino possono dirsi completate. Finalmente questa espressione originale di autorganizzazione di un territorio può iniziare il suo percorso di autentica isola felice e di civica ribellione allo stato di cose della politica» spiega Taormina. La strada è stata in salita ma «da lunedì saremo operativi, alla faccia di chi fa polemiche e ironie. Passeremo alle iniziative concrete», aggiunge l'avvocato. Ieri sono stati nominati otto ministri, gli ultimi due, saltati all'ultimo momento «per l'opposizione di un funzionario della Regione Lazio e del Vaticano» precisa Taormina, verranno scelti nelle prossime settimane. A presiedere il Consiglio il regista Pasquale Squitieri, che ieri sera ha tenuto un discorso programmatico sull'attività del governo del Principato. «Non avrei mai immaginato di fare il premier - sorride Squitieri - ma l'idea è forte e libera. Il problema ora è cercare di affrontare con serietà le prossime iniziative. Filettino ha la riserva d'acqua più grande d'Europa, è un paese ricco ma i 400 residenti non ne beneficiano quanto dovrebbero. Invece deve diventare un centro importante». Il premier Squitieri ha già un modello: «Filettino deve essere come Capri. Anche lì i residenti sono pochi ma sfruttano molto meglio il territorio». Il regista non ha dubbi e ostenta sicurezza: «Se parlerò con Monti? Lo farei volentieri ma i nostri interlocutori sono innanzitutto la Regione Lazio e il ministero. Quello degli Esteri ovviamente». «A dispetto di quanti guardano con sospetto alla realtà del Principato di Filettino, della quale in verità hanno giustificata preoccupazione per la sua consistenza di laboratorio per una nuova politica - ha aggiunto Taormina - inizia ora l'azione propulsiva delle articolazioni operative del Principato a cominciare dalle problematiche connesse allo sfruttamento delle acque sorgenti della Fonte del Pertuso. Cominceremo a far pagare la nostra acqua», dice senza mezzi termini il neoministro dell'Interno. Anche il sindaco (in carica), Luca Sellari, mostra i muscoli: «Non è soltanto una provocazione, stiamo andando avanti nel percorso che avevamo immaginato tempo fa». Allora crearono anche una moneta: il fiorito. La Costituente ha messo nero su bianco quattro obiettivi: il rilancio della stazione sciistica di Campo Staffi, il benessere della popolazione, la riappropriazione e lo sfruttamento delle risorse idriche e infine la gestione delle grotte del Pertuso dove ci sono le sorgenti dell'acqua.  Nei prossimi giorni potrebbe esserci un incontro con l'assessore all'Ambiente della Regione Lazio, Marco Mattei, per discutere le rivendicazioni del Principato.

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