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Quando i commandos britannici uccisero l'agente dell'Aise D'Auria

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Eversano sangue italiano. È accaduto in Afghanistan nel settembre 2007 quando nel tentativo di liberare due ostaggi italiani nelle mani dei talebani uccisero Lorenzo D'Auria e ferirono un altro italiano, agenti dell'Aise in missione nella zona di Shindand. D'Auria e l'altro sottufficiale stavano svolgendo una ricognizione a nord diFarah nella regione di competenza italiana quando, era il 22 settembre, vennero sequestrati da un gruppo di talebani. Immediate scattarono le ricerche da parte delle forze Isaf anche con l'uso dei Droni. Fu individuata la prigione in poche ore e si decise di intervenire nel timore che gli osatggi fossero condotti in luoghi più lontani e soprattutto fossero messi a morte. L'operazione di salvataggio scattò all'alba del 24 settembre. L'intervento prevedeva la partecipazione di una task force congiunta di forze specaili italiane e britannihce. Ma ai commandos italiani fu assegnato il compito di bonificare il covo dei talebani, mentre le Sas inglesi puntavano sul convoglio di veicoli con cui gli ostaggi venivano spostati. L eteste di cuoio inglesi raggiunsero le autod ei talebani in elicottero. Nell'operazione, sia i due agenti segreti che il cittadino afghano, rinchiusi nei bagagliai delle vetture, erano stati feriti. D'Auria mortalmente. Anche inq uel frangete gli inglesi sostennero che a sparare agli ostaggi erano stati i loro carcerieri talebani. Mau.Pic.

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