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La sinistra e il solito copione: "Ingiustizia è fatta"

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Pierluigi Bersani, segretario del Pd

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Ore 14 e 49. Francesca Vitale legge il tanto atteso verdetto: non luogo a procedere per intervenuta prescrizione nei confronti di Silvio Berlusconi. Poche parole che scatenano immediatamente i commenti e duri botta e risposta tra esponenti di centrodestra e quelli centrosinistra. Da una parte si leva il coro di chi, tra un sospiro di sollievo e un canto di vittoria, non risparmia stoccate ai giudici. E dall'altra, invece, c'è chi, deluso dal dispositivo, sfoga la propria rabbia. E tra questi il più duro è il leader di Sel, Nichi Vendola, che alcun ritegno, tuona: «Ingiustizia è fatta. Si può dire che gli obiettivi perseguiti dalla lobby parlamentare al servizio di Berlusconi, sabotare il processo o allungarne i tempi, siano obiettivi raggiunti. Però è una pagina molto triste». E se Vendola se la prende con i "galoppini" del Cav, Pier Luigi Bersani, punta dritto a Berlusconi e alla sua insoddisfazione per la mancata assoluzione: «Può sempre rinunciare alla prescrizione». Ma, soprattutto, per il segretario Pd c'è l'amarezza per il fatto che «mentre si perdeva tempo con artifici vari, legittimi impedimenti per impedire la sentenza, il nostro Paese stava andando verso il disastro produttivo, sociale e finanziario». E se per Antonio Di Pietro «ancora una volta la prescrizione salva Berlusconi dalle sue responsabilità» dato che «i giudici non hanno potuto procedere all'assoluzione "per non aver commesso il fatto" perché, evidentemente, il fatto l'ha commesso eccome», la presidente del Pd Rosy Bindi punta all'uso appropriato dei termini: «È l'ennesima prescrizione per Berlusconi. Nessuno la scambi per un'assoluzione». Di tutt'altro tenore la posizione tenuta dagli esponenti del centrodestra. In primis quella di Angelino Alfano che sceglie ancora una volta Twitter per dire la sua e sottolineare che «è finita la folle corsa del pm e il tentativo di taroccare il calcolo della prescrizione pur di ottenere la condanna, solo morale, di Berlusconi». Per Gaetano Quagliariello è «stata evitata la condanna di un innocente», mentre Fabrizio Cicchitto ha ricordato come «in tutti questi anni Berlusconi sia stato scientificamente attaccato sul piano giudiziario dai settori politicizzati della magistratura». Ancor più duro Maurizio Gasparri, il primo in assoluto a commentare le parole del verdetto, che annuncia una «crociata»: «È grave che ci siano magistrati che hanno negato l'evidenza sulla prescrizione. Questa gente deve essere allontanata dalla magistratura. Assumerò iniziative in tal senso perché è incompatibile con la certezza del diritto l'appartenenza alla magistratura di chi nega l'evidenza del diritto e del calendario. Allontanare questa gente è un dovere per garantire i principi della Costituzione. Ne faremo una crociata». E se Margherita Boniver invita il Cavaliere a «tornare a fare politica a tempo pieno», Enrico Costa ricorre all'ironia: «Regaleremo una calcolatrice ed un calendario al pubblico ministero. Un processo inutile perché già prescritto è stato celebrato, sottraendo risorse ed energie alla giustizia».

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