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Anche Travaglio finì in prescrizione

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Esattamenteun anno fa. Il vicedirettore del Fatto era stato condannato in primo grado a 8 mesi per diffamazione verso Cesare Previti per un articolo pubblicato nel 2003 sull'Espresso in cui si sosteneva che l'ex parlamentare di Forza Italia aveva preso parte ad un vertice per depistare le indagini di mafia contro Dell'Utri. In appello, il giudice Afro Maisto decise di ridurre la pena a mille euro di multa, ma si prese 60 giorni di tempo per depositare le motivazioni, anziché i canonici 15 previsti, in quanto «la la stesura delle motivazioni era particolarmente complessa». Era l'8 gennaio 2010. Passano le settimane, i mesi, e si arriva al 4 gennaio 2011. Solo un mese più tardi però le paginette di Maisto vengono notificate all'avvocato di Previti, parte lesa uscita vittoriosa dal processo. Ma è tutto inutile, perché nel frattempo il reato è prescritto. Cosa volete che sia, «succede» dichiarò Travaglio, aggiungendo che queste cose «capitano nelle migliori famiglie».

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