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Lavoro, Monti: "Serve più mobilità"

Il presidente del Consiglio Mario Monti

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«I negoziati è difficile che partano in discesa, ma certamente sono fiducioso». Il premier Mario Monti ribadisce al Tg1 la volontà di andare avanti sulla riforma del lavoro. Subito chiarisce: «Occorre che la protezione delle persone nel mercato del lavoro non diminuisca, ma diventi più equilibrata e con una protezione meno concentrata sul singolo posto di lavoro e più concentrata sul singolo lavoratore, quindi con un'esigenza di mobilità nel tempo». Ovviamente, averte, «ci sono diverse esigenze che dobbiamo rendere compatibili, ma io credo che sia possibile. Per creare occupazione in Italia occorre che produrre in Italia diventi una cosa più competitiva». Insomma, «c'è un obiettivo di efficienza e un obiettivo di maggiore equità sociale». Durante l'intervista, registrata due giorni fa a Palazzo Chigi e ritrasmessa in parte nell'edizione delle 13,30 di ieri, Monti si è soffermato anche sull'Ue: «Mi occupo di problemi economici da qualche anno. L'Europa è una parte importante per la soluzione dei problemi dell'economia mondiale». Poi ha fatto una battuta anche sui rapporti tra l'Italia e gli Stati Uniti: «Spero di portare alla Casa Bianca un'Italia, non solo tradizionalmente e sempre più ancorata in un rapporto di grande amicizia reciproca con gli Usa, ma anche un'Italia di cui gli Stati Uniti stanno apprezzando gli sforzi che, con la guida del governo e la grande partecipazione di tutto il Paese, l'Italia sta facendo». Con il presidente Obama rimarcherà che la crisi è nata negli Usa? «Questa non sarà la prima cosa che dirò al presidente Obama...Immagino che non sia neanche necessario. Credo che entrambi guarderemo avanti, piuttosto che indietro». Il governo «tecnico» in effetti guarda avanti e dopo i due decreti su liberalizzazioni e semplificazioni, si concentrerà sul Fisco. L'obiettivo è quello di portare a uno dei prossimi Consigli dei ministri un provvedimento che migliori la vita a cittadini e imprenditori. In parallelo al decreto legge, l'esecutivo lavorerà a una nuova delega fiscale per superare quella già presentata in Parlamento dal precedente governo. Si studia l'introduzione nella delega del vincolo di destinare ogni anno il gettito recuperato dalla lotta all'evasione fiscale alla riduzione dell'Irpef per i lavoratori dipendenti, i pensionati e le famiglie. Sul taglio delle tasse nessuna decisione sarebbe ancora stata presa in quanto il primo passaggio adesso resta il varo del nuovo pacchetto di semplificazioni fiscali allo studio del ministero dell'Economia. Fra le ipotesi sul tavolo del Tesoro ci sarebbe comunque quella di ridurre il primo scaglione Irpef dal 23 al 20%, operazione possibile soltanto se dal recupero dell'evasione venissero incassati almeno 10-15 miliardi di euro. Oppure aumentare alcune detrazioni specifiche per lavoratori dipendenti e pensionati. Nella delega potrebbe anche entrare la verifica ex post sul reale impatto delle misure anti-evasione. Queste opzioni, tuttavia, potrebbero essere inserite in un piano più ampio che prevede la riorganizzazione dell'Irpef e delle deduzioni e detrazioni fiscali. Le novità allo studio sono tante. Sul modello 730 sarebbe in arrivo una misura per consentire ad alcuni contribuenti titolari di redditi di lavoro dipendente o autonomo, di fatto «atipici» (soci di cooperative, lavoratori socialmente utili, sindaci, revisori, etc.), di ricorrere alla dichiarazione dei redditi semplificata. Potrebbe arrivare anche una razionalizzazione dell'Imu, la nuova Ici. Viene ipotizzata pure la riscrittura dei termini di versamento delle imposte e lo spesometro: si lavora al superamento con l'eliminazione della soglia dei 3 mila euro e quindi al ritorno dell'elenco clienti-fornitori. La riscossione: per le imprese in debito con il Fisco il piano di rateizzazione ottenuto da Equitalia potrebbe valere per rientrare in corsa nelle gare d'appalto e nei concorsi pubblici. Poi c'è un piano di semplificazioni. Alcune comunicazioni, a partire da quella per l'adesione al regime della «tonnage tax», potranno essere manifestate al Fisco barrando una casella. Regimi opzionali: l'accesso a benefici fiscali o a meccanismi di tassazione particolari non prevederanno alcuna esclusione in caso di ritardate comunicazioni. Nella delega fiscale potrebbe entrare anche la riforma del catasto. Soddisfatto il Pd, soprattutto per la misura che prevede di abbassare le tasse ai contribuenti più poveri, recuperando le risorse necessarie dalla lotta all'evasione. «Chi evade ed elude il fisco - spiega il vicepresidente Pd della commissione Finanze della Camera, Sergio D'Antoni, che nei giorni scorsi aveva proposto a nome del Partito democratico l'introduzione della modifica - mette le mani in tasca a tutti gli italiani, e in particolare alle categorie più deboli». Preoccupazione, invece, arriva per la mobilità sul lavoro rilanciata da Monti. «In questa situazione così drammatica per l'occupazione occorre facilitare le assunzioni e non i licenziamenti» spiega il capogruppo Democratico in commissione Lavoro della Camera, Damiano.

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