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Bufera sulla "monotonia" del posto fisso

Il premier Mario Montio ospite a Matrix

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"Il posto fisso? Che monotonia. I giovani devono abituarsi all'idea che non lo avranno". La frase pronunciata dal presidente del Consiglio Mario Monti durante la registrazione ieri del programma di Canale 5 Matrix è esplosa come una bomba nel dibattito politico. Naturalmente il disporso del premier è andato oltre la sigola frase. "Ovviamente ci vuole una riforma degli ammortizzatori sociali che vada nel senso di tutelare il singolo lavoratore quando deve cambiare lavoro senza negare la tutela del lavoratore a un posto che diventa obsoleto", ha detto. Ma tant'è che la miccia si è accesa e la polemica divampata.    PROTESTE BIPARTISAN "Che monotonia il posto fisso? Non mi sognerei di dirlo. Andate a spiegare la noia di un lavoro garantito ai quasi tre milioni di disoccupati", ha scritto su Twitter Roberto Formigoni, governatore della Lombardia. Oliviero Diliberto, segretario nazionale del Pdci, ha invece "sfidato" il premier a dare spiegazioni "a quel 31% di giovani senza lavoro certificato dall'Istat e a quei milioni di ragazze e ragazzi, anche laureati, che non riescono a pagare l'affitto". "Sul posto fisso da Monti un luogo comune irrispettoso di una generazione che fa del precariato la sua definizione e la sua nevrosi - si chiede invece invece Gianfranco Rotondi, membro dell'Ufficio di Presidenza del Pdl - Questi giovani sono conservatori se preferiscono la monotonia dei padri?". MA FLI DIFENDE IL PREMIER "Monti è un invasato irresponsabile che guarda alla società dal buco della serratura di una banca", è l'attacco di Paolo Ferrero, segretario nazionale di Rifondazione comunista - Federazione della Sinistra- "E' tipico di un signore ricco che letteralmente non sa come vivono le persone normali". Per il capogruppo di Fli alla Camera, Benedetto Della Vedova, invece, "le parole di Monti sulla monotonia del posto fisso sono state infelici perché hanno offerto un pretesto a quanti, nell'attaccare quanto il presidente del Consiglio ha detto, vogliono in realtà impedire a Monti e al Ministro Fornero di realizzare riforme incisive e strutturali sul mercato del lavoro e sugli ammortizzatori sociali". "In Italia - sottolinea Della Vedova - l'articolo 18 non è una garanzia, ma una causa della precarietà e dell'abuso dei contratti atipici". IL PD SPARA A ZERO Il segretario del Pd Pier Luigi Bersani è critico: "Il posto fisso diventa monotono quando uno ce l'ha e può guardarsi attorno. Altrimenti  il posto fisso è desiderabile". Il giudizio di Nicola Latorre, vicepresidente dei senatori democratici, è tranchant: "Teorizzare che la società non è dinamica perché c'è l'articolo 18, perché c'è il posto fisso, è una sciocchezza. Teorizzare che il posto fisso è noioso credo sia discutibile". Il presidente della Provincia di Roma Nicola Zingaretti ha commentato. "Battuta infelice. La vera tragedia in Italia è la disoccupazione e il lavoro precario". Getta acqua sul fuoco Tiziano Treu. "Per come conosco l'uomo e vedendo quello che sta facendo, non credo proprio che Monti abbia voluto tessere l'elogio della precarietà", ha detto il senatore del Pd ed ex ministro del Lavoro. "Sono parole - ha aggiunto - che non si possono prendere fuori dal contesto, come una battuta. E credo che il premier volesse dire che il posto fisso non esiste più, e questo lo si sa, e che per quanto riguarda la necessità di cambiamento del posto di lavoro, se questo è volontario ed è legato a un arricchimento professionale, si tratta di una dinamica già presente in molti altri Paesi".   CASINI: PROVOCAZIONE CHE APRE UN DIBATTITO La frase del premier non deve "scandalizzare", perché "è una frase provocatoria, che mira ad aprire un grande dibattito su quel tema nel Paese e sarebbe da provinciali non coglierla capendo quello che c'è dietro quelle parole", ha detto il leader dell'Udc Pier Ferdinando Casini. "Solo chi fa finta di non vedere i mutamenti sociali e del mercato del lavoro può scandalizzarsi".   CAMUSSO: TANTI FELICI DI ANNOIARSI "Monti è la variante colta della destra europea. Questa volta è però anche la variante sgraziata di quella destra", ha affermato Nichi Vendola, presidente di Sinistra Ecologia Libertà. "Una cosa è chiara - conclude Vendola - un'Italia migliore non la si può certo costruire su questi propositi". "Più che usare battute bisognerebbe indicare" ai disoccupati o a chi rischia di perdere il posto "qual è la strada che il Paese intende intraprendere - ha detto il segretario della Cgil Susanna Camusso - In questo momento in Italia ci sono tantissime persone che sarebbero felici di annoiarsi". CAPEZZONE: SE L'AVESSE DETTO BERLUSCONI... Il portavoce del Pdl, Daniele Capezzone, dopo aver auspicato "un'incisiva riforma liberale del mercato del lavoro", si è chiesto se dietro alle polemiche non ci sia un certo "doppiopesismo". "Pongo una domanda semplice semplice a chiunque abbia onestà intellettuale: se una battuta del genere l'avesse fatta Silvio Berlusconi, cosa sarebbe successo? - ha detto Capezzone - Risposta sincera: ci sarebbe stata una specie di rivolta, con paginate sulla gaffe vera o presunta, manifestazioni in tutta Italia, e relativo rimbalzo mediatico. Non è forse vero che sarebbe andata così? Miracoli del doppiopesismo italico: ora, invece, dopo il cambio di governo, i duri oppositori di prima sono tutti diventati sobri e le loro reazioni sono ispirate a un understatement di stampo british...".  

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