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Monti: «Ora l'Europa siede su una solida roccia. Bce più tranquilla»

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Loha detto il premier Mario Monti al termine del Consiglio Ue precisando che il patto dà «tranquillità» ai mercati, alla Bce ed ai governi sulla «disciplina di bilancio». Il primo ministro ha dato così il suo giudizio sui risultati del summit di Bruxelles: «Si è trattato di un vertice fruttuoso, che ha concluso una pagina importante della storia europea con il trattato sul fiscal compact, con l'accordo di 25 stati membri che sarà firmato in marzo. Si è anche aperta una pagina importante su crescita e occupazione. Da parte italiana siamo molto soddisfatti dei risultati raggiunti». Il premier ha definito «importante» il documento adottato dal Consiglio europeo sulla crescita perché «identifica obiettivi e linee di azione per conseguirli». Anche perché la disoccupazione giovanile è stata lui definita «una vera piaga». Sul tema della crescita, «tutti i paesi, anche i più orientati alla disciplina, non hanno più disagio a parlare di crescita perché sanno che questa non sarà perseguita in deficit. Questo sarà molto positivo», ha detto Monti, riferendosi alla Germania. Il premier ha fatto presente anche il trattamento riservato all'Italia. «Sul tema dell'aggravamento e dell'appesantimento del criterio del debito in rapporto al Pil, il Consiglio Ue ha accolto ciò che il Parlamento e il governo italiano auspicavano, non ci sono ulteriori appesantimenti o aggravi». Il presidente del Consiglio ha aggiunto: «Siamo confortati dall'andamento dei mercati e dai giudizi sulla politica economica dell'Italia formulati dappertutto: non guardiamo al corroboramento dei fondi Salva Stati come chi pensa di avere bisogno del denaro di questi fondi. Ci sentiamo più co-protagonisti di una storia di governance che come possibili quasi forzati destinatari di queste risorse». Ora Monti pensa al completamento del mercato unico: «Non possiamo permetterci anni di ritardo». E sulla Manovra, il premier è ottimista: l'aver deciso «un forte pacchetto di consolidamento dei conti pubblici non avrà la conseguenza di aggravare la recessione ma di attenuarla».

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