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La "maledizione" della Costa: passeggero colto da infarto

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Un passeggero della Costa Serena, la gemella della Concordia, partita ieri sera da Civitavecchia, è stato colpito da un infarto quando la nave si trovava a transitare a sei-sette miglia a largo dell'isola del Giglio. Immediatamente sono scattati i soccorsi, e una motovedetta della Guardia Costiera, la Classe 286, è partita da Porto Santo Stefano per andare a prelevare il passeggero. Una tragica casualità, uno scherzo del destino che ha turbato i passeggeri che, nonostante la tragedia di venerdì notte, hanno deciso di partire lo stesso, alle 19 di ieri, a bordo delle Costa Serena. Con il comando del 39enne romano Pietro Sinisi 1.026 membri dell'equipaggio, tra i quali 141 italiani, 72 comunitari, 14 europei, 697 asiatici e 103 sudamericani. E poi 2.991 passeggeri. Nessuna disdetta. Nessuno ha voluto rinunciare alla vacanza di una vita, la prima per molti, l'ennesima per tanti altri. Il punto di incontro, per molti, è il Forte Michelangelo. Da lì partono gli shuttle bus che conducono dritto fin sotto la nave. Altri invece sono stati accompagnati al terminal da amici e familiari. Preoccupati? Per niente, stando a quanto hanno raccontato sottobordo. Certo, il pensiero alla tragedia del Giglio c'è, è innegabile. Dopo il passaggio vicino all'isola toscana, la crociera proseguirà per Katakolon, Ashdod, Haifa (Israele), Izmir (Turchia), Pireo (Grecia) e ritorno a Civitavecchia. «Quando passeremo lì davanti - avevano spiegato molti passeggeri - ricorderemo le vittime della tragedia al Giglio con il silenzio». Ma questo non li ha indotti ad abbandonare l'idea di salire sulla nave per gli 11 giorni di crociera. «Per noi è la sesta crociera con Costa - hanno spiegato i civitavecchiesi Carlo e Patrizia - tre di queste con Concordia. Un pezzo del nostro cuore è rimasto lì, in fondo al mare. Anzi, abbiamo anche viaggiato con il comandante Schettino che, durante la traversata, una volta, ci fece vedere da vicino lo Stromboli. Eravamo davvero vicini; ma l'esperienza di questi comandanti è tale che non ci siamo preoccupati». «Forse ci sarà più sicurezza a bordo, alla luce di quanto accaduto - hanno aggiunto Anna e Cosimo, di Lecce - crediamo nella massima serietà di questo gruppo». Biglietti alla mano i passeggeri si sono quindi imbarcati, cercando di lasciarsi alle spalle le immagini della tragedia guardando avanti, verso la vacanza tanto attesa.Z

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