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Berlusconi: leali a Monti

Silvio Berlusconi

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Berlusconi rientra a Roma e si mette subito al lavoro, per chiudere la giornata con un vertice con lo stato maggiore del Pdl. Il Cavaliere non cambia linea: il partito continua e continuerà a sostenere il governo Monti, è il ragionamento, ma le prossime due settimane di gennaio saranno decisive. A determinare l'esito dell'appoggio al governo dei tecnici saranno, viene spiegato, i prossimi provvedimenti che Monti porterà in Consiglio dei ministri, liberalizzazioni in primis. Monti deve ascoltarci - ha osservato l'ex premier con i suoi interlocutori visti oggi - deve prendere in considerazione le nostre proposte e venirci incontro. IL NODO LIBERALIZZAZIONI Il Cavaliere, infatti, teme gli effetti negativi che un provvedimento sulle liberalizzazioni ritenuto troppo pesante nei confronti di alcune categorie, come quella dei tassisti e dei farmacisti, che possono ripercuotersi sul partito, dove il malumore va crescendo soprattutto nell'area ex An, sin dall'inizio contraria a sostenere il governo. STATO MAGGIORE PDL Dunque, e di questo Berlusconi discuterà nel vertice serale a palazzo Grazioli. Alla riunione partecipano il segretario Angelino Alfano, i tre coordinatori del partito e i capigruppo e vicecapigruppo del Pdl di Camera e Senato. Alla riunione prende parte anche l'ex ministro dello Sviluppo economico Paolo Romani. Al momento, viene ribadito, Berlusconi non ha nessuna intenzione di staccare la spina, la lealtà nei confronti di Monti è piena, ma non possiamo essere messi all'angolo e accettare a scatola chiusa misure che non condividiamo. Sui capitoli relativi a taxi e farmacie, in particolare, per Berlusconi e lo stato maggiore del Pdl restano grandi criticità. Il Pdl, viene spiegato, ha presentato a Monti alcune ipotesi di modifica e Berlusconi auspica che il professore le accolga: ci deve venire incontro, è ancora il ragionamento, altrimenti nel partito si apriranno grossi problemi. A preoccupare il Cavaliere, inoltre, ci sono gli ultimi sondaggi che non sono positivi per il Pdl. Per questo, il partito continua a sostenere lealmente il governo, ma il premier non può non tener conto delle nostre posizioni e dei malumori antigovernativi crescenti in via dell'Umiltà. INCONTRO CON CALDEROLI Sono stati la riforma elettorale e quelle istituzionali i temi al centro dell'incontro che si è svolto oggi a palazzo Grazioli tra Silvio Berlusconi e Roberto Calderoli. L'incontro segna, dopo il faccia a faccia tra il Cavaliere e il Senatur dei giorni scorsi, un ulteriore riavvicinamento tra Pdl e Lega. Berlusconi, viene spiegato, ha intenzione di mantenere saldo il legame con l'ex alleato del Carroccio e le riforme possono rappresentare il mezzo per riannodare i fili dell'alleanza. Del resto, viene osservato, Calderoli è l'esponente che per la Lega si è da sempre occupato di riforme e proprio due proposte di legge che portano la sua firma e quella di Bossi sono già incardinate al Senato per riformare l'architettura istituzionale e, in particolare, superare il bicameralismo perfetto. Durante l'incontro di oggi, Berlusconi avrebbe chiesto a Calderoli di ragionare insieme su possibili modifiche alla legge elettorale, ricordando che esiste già una proposta, elaborata dal vicecapogruppo Gaetano Quagliariello, che potrebbe rappresentare il punto di partenza per arrivare ad una proposta comune. Dal canto suo, Calderoli avrebbe chiesto a Berlusconi garanzie sul cammino spedito delle riforme istituzionali targate Lega e garanzie su modifiche al sistema di voto che non siano sfavorevoli al Carroccio. Per la Lega, infatti, la riforma elettorale e' solo un passaggio successivo rispetto alle riforme istituzionali. Infine, durante l'incontro Calderoli avrebbe ribadito la linea della Lega nei confronti del governo Monti e del Pdl: nessun appoggio all'esecutivo ma opposizione ferma, con l'invito ribadito al Cavaliere di staccare la spina e tornare al voto.  

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