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Benzina alle stelle sfiora quota 1,8 euro

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Le addizionali regionali fanno salire il prezzo Aumenti maggiori al Sud. Nel Lazio 2,6 cent in più

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Ecosì nuova fiammata dei prezzi della benzina e ad essere ritoccate a rialzo sono proprio le addizionali regionali sulle accise che hanno gonfiato i prezzi fino a farli sfiorare 1,74 euro al litro. Un monitoraggio messo a punto dalla consueta rilevazione di Quotidiano Energia e che evidenzia come non solo ieri si è tocca la cifra di 1,738 euro ma, al Sud e al Centro, dove è più forte l'effetto delle addizionali, si arriva quasi 1,8 euro al litro. In particolare i rincari sono scattati in Toscana dove l'imposizione fiscale è aumentata sulla benzina di 5 centesimi (6,1 cent Iva inclusa), in Liguria di 2,5 cent, nelle Marche di 5 cent, in Umbria di 4 cent e nel Lazio, dove i rincari sono aumentati in media di 2,6 cent, il prezzo si è attestato a 1,758 euro/litro, con massime a 1,776 euro/litro. Una corsa senza freni che ha allarmato immediatamente il mondo della politica e le associazioni dei consumatori che ieri si sono dette pronte anche a proclamare uno «sciopero della benzina» per far sentire la voce degli automobilisti. Ed è proprio il Casper - Comitato contro le speculazioni e per il risparmio (Adoc, Codacons, Movimento Difesa del Cittadino e Unione Nazionale Consumatori) - ad alzare le barricare. La situazione dei prezzi dei carburanti in Italia è oramai «drammatica» e, senza interventi tesi a calmierare i listini, ogni automobilista nel 2012 si troverà a spendere 202 euro in più solo per i rifornimenti di benzina e gasolio. Per questo, continuano le associazioni, si conferma lo sciopero della benzina del 5 e 6 gennaio, chiedendo al ministro dello Sviluppo economico, Corrado Passera, di convocare ad un unico tavolo di confronto l'Unione Petrolifera, le associazioni dei gestori degli impianti e i consumatori, «per stabilire finalmente nuove regole finalizzate ad aumentare la concorrenza nel settore e punire le speculazioni sui prezzi». Preoccupazioni riprese anche dai presidenti di Federconsumatori e Adusbef Rosario Trefiletti e Elio Lannutti che dopo aver criticato l'ulteriore aumento del costo della benzina hanno chiesto al governo di «intervenire sul fronte dei carburanti, prima di tutto con l'annullamento del nuovo aumento dell'Iva prospettato da settembre, che avrà effetti disastrosi sul potere di acquisto delle famiglie. Inoltre - concludono - bisogna agire in maniera determinata sul versante delle liberalizzazioni anche in questo settore, aprendo la vendita alla grande distribuzione con importanti effetti in direzione di un calmieramento dei prezzi». Ma anche i bilanci della Coldiretti non fanno ben sperare dato che, secondo i dati, il nuovo record per la benzina contagia la spesa dal campo alla tavola in un Paese come l'Italia dove l'86% dei trasporti commerciali avviene per strada. «Solo nelle campagne il caro gasolio ha provocato un aggravio di costi stimabile in 250 milioni di euro su base annua, ma a subire gli effetti del record nei prezzi è l'intero sistema agroalimentare dove si stima che un pasto percorra in media quasi 2mila chilometri prima di giungere sulle tavole». Proteste che trovano terreno fertile anche tra i politici. E come sempre più spesso accade è proprio la pasionaria del Pdl, Alessandra Mussolini, a sfuttare l'occasione per chiedere ai colleghi di togliere la sfiducia al governo: «Altro che "salva Italia", il Governo Monti è la vera "tragedia Italia". Ho visto oggi alla pompa benzina verde a 1,734 euro e diesel a 1,728 euro. Poi aumenti di luce e gas, pensionati che rischieranno di non ricevere la pensione e suicidi per la disperazione. Per non parlare dei mercati che continuano a bocciare l'Italia. Mi domando cos'altro dobbiamo aspettare per sfiduciare un Governo che ci sta accompagnando alla recessione e alla disperazione».

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