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Minzolini via dal Tg1. Arriva Maccari

Il direttore del Tg1, Augusto Minzolini

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Alla fine - dopo tanti toto-poltrone - il nome è arrivato. Sarà Alberto Maccari a sostituire Augusto Minzolini alla direzione del Tg1 ad interim fino al 31 gennaio. È questa la proposta formalizzata dal direttore generale della Rai Lorenza Lei. Il curriculum di Maccari, attuale direttore della Tgr, è arrivato sul tavolo dei consiglieri di amministrazione a 48 ore (escluso il giorno festivo) dalla riunione del consiglio di amministrazione di martedì, prevista alle 11, che ha all'ordine del giorno gli «esiti dell'udienza preliminare della vicenda del direttore del Tg1» Minzolini, rinviato a giudizio per peculato, i «provvedimenti di nomina correlati» e «varie ed eventuali». Maccari è attuale direttore della Tgr Rai e prossimo alla pensione. La Lei si è riservata quaranta giorni di tempo per decidere invece del futuro dell'attuale direttore, trattando direttamente con lui il suo possibile trasferimento ad altro incarico. Il giornalista, per ora, non sembra aver gradito molto la decisione dell'azienda. «Queste cose qui non le so, nessuno mi ha messo al corrente. Se fosse vero potrei definirla una porcata», commenta stizzito. Per l'attuale direttore del Tg1 si tratta di un vero e proprio «rituale mediatico giudiziario a sfondo politico». «Non parlo di complotto - aggiunge - ma ci sono meccanismi in questo Paese che sono paradossali. Senza ancora un primo grado di giudizio non si può fare nulla. È un meccanismo perverso. Quando ho lasciato la collaborazione con Panorama mi è stata data una carta di credito che è stata chiamata di benefit compensativo, io ho sempre mandato le ricevute, ma alla vigilia del voto del 14 dicembre sul governo Berlusconi mi hanno detto che quel benefit non era compatibile e avrei dovuto mettere nelle ricevute dei pranzi i nomi dei commensali. Dov'è finita la privacy? In ogni caso potevano dirmelo prima e mi sarei comportato di conseguenza», spiega. Minzolini ribadisce ancora una volta la differenza di trattamento subita da parte dell'azienda: «Indagando sulle procedure ho scoperto che esisteva una circolare del 2003 fatta dal dg Cattaneo che prevedeva di inserire i nomi, ma il direttore del Tg1 dell'epoca - racconta - fu dispensato dal seguire questa procedura proprio per la riservatezza delle fonti. Una prassi che poi è stata seguita anche successivamente. Io quindi devo pagare per non aver seguito una procedura che neanche i miei predecessori hanno seguito». Il nome fatto dal direttore generale, però, non accontenta nemmeno quanti chiedevano la sostituzione immediata di Minzolini. «Lorenza Lei - attacca Felice Belisario, Idv - ha fatto l'ennesima proposta indecente: per sostituire Minzolini, megafono del Governo Berlusconi, avanza la candidatura di Maccari, da sempre in quota Pdl, secondo la solita, insana lottizzazione. Il Tg1 non può passare dalla padella alla brace. Non discutiamola professionalità e l'esperienza di Maccari. Ma non è questa la discontinuità in cui speravamo». Di «mancanza di discontinuità» parla anche il Pd. «Sostituire Minzolini era un atto dovuto. Sostituirlo con Maccari sarebbe l'ennesima prova di una Rai debole e subalterna», commenta su Twitter Paolo Gentiloni. «Dopo anni di declino del Tg1 e di crisi della direzione Minzolini, la proposta di ricorrere ad un interim è la più esplicita ammissione di impotenza e di crisi della Rai nel suo complesso», gli fa eco Luigi Zanda. A contraddirli è lo stesso presidente Garimberti: «Nella situazione attuale dell'Azienda - sottolinea - una scelta di transizione si è rivelata l'unica possibile. È evidentemente necessario far raffreddare l'atmosfera per avere il tempo di trovare per il Tg1 una soluzione definitiva, autorevole e largamente condivisa».

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