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Pareggio di bilancio nella Carta Arriva il primo sì della Camera

Montecitorio, la Camera dei deputati

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Primo giro di boa con il vento in poppa per il provvedimento che inserisce nella Costituzione italiana la «regola aurea» del pareggio di bilancio. A Montecitorio il testo viene approvato con 464 voti favorevoli, 11 astenuti e nessun voto contrario e da oggi sarà al Senato per un passaggio rapido, in modo da permettere la doppia lettura da parte delle Camere e l'approvazione definitiva entro il 28 febbraio 2012. Il nuovo articolo 81 afferma che «lo Stato assicura l'equilibrio tra le entrate e le spese del proprio bilancio, tenendo conto delle fasi avverse e delle fasi favorevoli del ciclo economico». Il ricorso all'indebitamento è consentito «solo al fine di considerare gli effetti del ciclo economico e, previa autorizzazione delle Camere adottata a maggioranza assoluta, al verificarsi di eventi eccezionali». La riforma demanda poi ad una legge ordinaria di attuazione il compito di definire innanzi tutto quali sono gli «eventi eccezionali» che permettono lo sforamento di bilancio, tra cui sono annoverate «gravi recessioni economiche, crisi finanziarie, «gravi calamità naturali». In caso di sforamento ci dovrà però essere anche un «piano di rientro». Nella legge di attuazione ci sarà anche la seconda grande novità, anch'essa richiestaci da Europa e mercati: verrà istituito «presso le Camere un organismo indipendente al quale attribuire compiti di analisi e verifica degli andamenti di finanza pubblica e di valutazione dell'osservanza delle regole di bilancio». Il governo Monti ottiene, insomma, il primo «sì» dopo la fiducia. Ed è un «sì» trasversale. Le astensioni arrivano infatti da singoli deputati, mentre tutti i gruppi danno il loro ok, Lega compresa. In Aula si respira un'atmosfera strana. I «big» dei vari partiti non ci sono, non si concedono. Lasciano le dichiarazioni di voto ai colleghi. Roberto Giachetti, noto «stratega» del Pd, consegna prima del voto un foglio tra i banchi del Pdl, a sancire il fatto che ormai le strategie sono comuni. Il ministro Giarda ringrazia tutti con un emozionato: «Grazie, chapeau!». Seguono altre 18 votazioni consecutive, sulla «regolamentazione del mercato dei materiali gemmologici». I deputati scalpitano. «Se stiamo seduti ci sbrighiamo», spiega il presidente Lupi. È tutto finito in 5 minuti. Non ci sono voti contrari.

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