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Statali in sciopero: no ai tagli alle pensioni

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Sonoquesti alcuni dei numeri dello sciopero odierno dei dipendenti pubblici britannici. Sebbene per il premier David Cameron abbia fatto «cilecca» non dando vita al caos che si temeva, lo sciopero è riuscito comunque a creare disagi soprattutto in scuole e ospedali. Non negli aeroporti, dove nonostante fosse stato previsto il caos con l'astensione degli addetti al controllo passaporti, i piani di emergenza sembrano aver funzionato e la giornata è trascorsa con poche code e cancellazioni. Gli statali hanno protestato per i cambiamenti al loro pacchetto pensione che li obbligheranno a versare una media del 3,2% di contributi in più e a lavorare più a lungo prima di ritirarsi. I sindacati hanno respinto le accuse del governo di aver sabotato le trattative, affermando che è stato l'esecutivo a non essersi seduto a negoziare in maniera ufficiale dall'inizio del mese. Secondo loro, per gli statali - che ora passeranno da una pensione retributiva ad una contributiva - non sono rimaste alternative allo sciopero. Al question time del primo ministro tenutosi oggi ai Comuni, tra Cameron ed il leader laburista Ed Miliband è stato uno scontro frontale. Dall'opposizione Miliband ha dichiarato di non poter «condannare le addette alle mense, gli infermieri e gli insegnanti che hanno deciso di scioperare perchè sono stati messi in una posizione impossibile da un governo che si è rifiutato di negoziare». Cameron ha ribattuto accusando il leader laburista di essersi «venduto ai sindacati».

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