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Vendola e Casini si contendono Bersani

Nichi Vendola

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L'hanno scattata più di due mesi fa, eppure quella foto continua a far discutere. E non è un caso. Il segretario del Pd Pier Luigi Bersani, fino all'ultimo, aveva riflettuto sull'opportunità o meno di accettare l'invito di Antonio Di Pietro alla festa dell'Idv a Vasto a metà settembre. Lui, impegnato a corteggiare l'Udc e Pier Ferdinando Casini, non voleva in alcun modo dare l'impressione di preferire la compagnia dell'ex pm e di Nichi Vendola. Poi, però, aveva ceduto e i fotografi l'avevano immortalato. Un'immagine a suo modo storica. C'è Tonino che si abbandona ad una grassa risata mentre prende sottobraccio il leader Democratico che schiude appena la bocca in un sorriso di ordinanza. Teso. Il tutto sotto lo sguardo sornione di Vendola che, mentre infila gli occhiali gialli nel taschino, sembra dire: «Ti abbiamo fregato!». Così è. Da quando quella foto è stata scattata, Bersani è come stretto in una morsa. Da un lato i compagni di Vasto, il cosiddetto nuovo Ulivo; dall'altro i centristi. E ogni giorno sono polemiche. L'ultima l'ha aperta sabato Casini complimentandosi con il segretario del Pd per aver evitato, appoggiando la nascita del governo Monti, «che l'alleanza di Vasto vincesse le elezioni». Ieri, a mezzo Repubblica, la replica di Vendola. «Lego il protagonismo un po' smodato di Casini - ha spiegato il leader di Sel - all'improvviso affollamento di potenziali leader al centro. Immagina alleanze ibride per il futuro. Più che coalizioni politiche, organismi geneticamente modificati. Per il Pd prepara l'abbraccio della morte con il Pdl». Di una cosa in ogni caso il governatore pugliese è convinto: Vasto «vivrà», perché quella foto «evoca un'uscita a sinistra dal berlusconismo» e perché l'alleanza Pd-Sel-Idv «nei sondaggi continua a rispondere alla domanda di cambiamento». Ma il segretario dell'Udc Lorenzo Cesa non ci sta: «È francamente incomprensibile il nervosismo di Vendola. Non ha più senso dividersi sugli schemi del passato, figli di un approccio ideologico ormai superato. Il futuro scenario politico italiano e le relative coalizioni si comporranno sull'atteggiamento che le forze politiche terranno sui temi concreti e sulle soluzioni ai problemi dei cittadini». Ed è qui che i problemi rischiano di diventare insormontabili. Casini ha già fatto sapere che le alleanze future si decideranno in base al sostegno che i partiti daranno alle ricette economiche del nuovo esecutivo. Sel resta in attesa e agita sempre lo spauracchio della «macelleria sociale». Anche l'Idv preferisce mantenere un atteggiamento guardingo. Mentre Bersani si divide tra la cautela del responsabile economico del partito Stefano Fassina e chi, come il vicesegretario Enrico Letta, assicura appoggio incondizionato agli interventi dell'esecutivo. Sullo sfondo, a complicare il tutto, quella "maledetta" foto di Vasto che Bersani, oggi, vorrebbe tanto strappare.

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