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Di Pietro tiene le mani libere

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Il governo Monti c'è e il segretario del Pd, Pier Luigi Bersani, tira un sospiro di sollievo. Mentre il leader dell'Idv, Antonio Di Pietro, resta perplesso e vuole mani libere. Di fronte al nuovo esecutivo il centrosinistra si divide. Bersani rivendica la compattezza del partito, non si sbilancia sulla possibilità che i sottosegretari siano espressi dalle forze politiche e dà fiducia al professore. «Il Pd è stato compattissimo durante le trattative per la formazione del nuovo governo» dice Bersani, che osserva come i Democratici siano «sempre attaccati ad alcuni termini come sofferenza, divisione, disagio, travaglio». Poi aggiunge: «O andiamo a una democrazia dove le forze politiche sanno, al momento giusto, discutere e poi decidere o torniamo a dei riti che ci hanno portati fuori strada». Adesso il Pd sosterrà l'esecutivo: «Fin qui ci abbiamo messo generosità e siamo pronti a discutere con altrettanta generosità portando le nostre proposte», ha assicurato il segretario. Bersani promuove la squadra di Monti: «Ci sono soluzioni nella compagine ministeriale che rassicurano sulla possibilità di trovare una strada», ha detto. Ha poi sottolineato il ruolo fondamentale che avrà il Parlamento. Tra le riforme da fare «quella della legge elettorale e le riforme istituzionali». Un messaggio particolare Bersani lo dedica al presidente Napolitano: «Credo che sia doveroso, per me e per tutti, rivolgersi con un grazie veramente sincero al Capo dello Stato per il lavoro enorme che ha svolto». E sui sottosegretari politici taglia corto: «L'ispirazione è tecnica ma ascolteremo le indicazioni che ci darà il presidente del Consiglio, pronti a dare il nostro parere perché non abbiamo nessuna decisione in premessa». Bersani guarda avanti con fiducia: il Pd, dice, non si aspetta «macelleria sociale» dal nuovo governo, anche perché è chiaro a tutti, secondo il segretario, che «senza un po' di redistribuzione» non si va da nessuna parte. La vede in modo diverso il leader dell'Idv, Antonio Di Pietro, che anticipa: «Daremo il nostro contributo con un voto di fiducia» ma, precisa, «poi valuteremo provvedimento per provvedimento e non faremo parte di maggioranze politiche». Per il resto nessun problema: «L'Idv ha chiesto discontinuità e c'è stata, professionalità e c'è. Abbiamo chiesto di comprendere il programma del governo e dobbiamo aspettare il discorso di Monti». Resta perplesso il sindaco di Napoli, Luigi De Magistris, secondo cui è un governo «dei poteri forti», a «trazione nordista». «Se dovessi giudicare dalla composizione avrei più di un motivo di essere preoccupato. Giudicherò, però - chiarisce De Magistris - dai fatti e dai provvedimenti». Insomma «è un esecutivo dal quale prendo le distanze» sottolinea il sindaco, che continua: «Anche la maggioranza che lo sostiene è impraticabile, salvo che non stiano pensando a costruire un nuovo partito popolare, di centro, di massa, ma mi auguro per il Pd che non sia così».

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