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Dl sviluppo, Alfano: misure entro fine mese

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Il segretario del Pdl Angelino Alfano

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Il governo non farà un solo decreto per il rilancio dell'economia e della produzione, ma presenterà una serie di misure entro la fine di ottobre. Lo ha detto il segretario del Pdl, Angelino Alfano, ospite della «Telefonata» su Canale 5. «Non credo che su questa materia ci sarà un solo provvedimento - ha dichiarato Alfano - ci saranno più provvedimenti, alla cui base c'è una sburocratizzazione delle procedure per liberare gli impenditori dai vincoli della burocrazia e poter investire più facilmente. Un'altra questione sulla quale si punterà molto è il rilancio delle infrastrutture». Quanto ai tempi , Alfano ha detto: «credo proprio che le misure verranno presentate entro la fine di ottobre». Cambiare il nome del Pdl "e' un'ipotesi non nuova, ne abbiamo parlato più volte. L'idea non è di ieri, stiamo procedendo a una grande campagna adesioni al Pdl e di tutto questo ne parleremo nel 2012. Vogliamo restare in campo a presidio dei moderati italiani". Ha poi commentato il segretario del Pdl. Alfano ha annunciato che la campagna di adesione si chiudera' "tra 10 giorni e sapremo a che quota siamo, incrocio le dita ma sappiamo che le cose stanno andando bene, ma al momento preferisco non fare numeri. Questo porterà a nuova forma organizzativa anche nei singoli Comuni con l'indicazione dei leader locali da basso". Per Alfano "due vicende hanno danneggiato il Pdl: da un lato un'area interna che faceva opposizione al governo e che ha dato l'impressione di una litigiosita' nel partito, provocando un calo di consensi e la micro scissione con la nascita di Fli. Poi, una situazione per la quale le tensioni nei confronti del governo si sono scaricate sul Pdl. Ora serve ritrovare serenita' all'interno, dove anche le voci contrarie possono trovare ascolto per un rilancio dell'azione di governo e una democrazia interna che non sfoci in rissa ma che possano dare nuovo slancio". "I sondaggi - ha aggiunto - ci danno ancora come primo partito al 27%, quindi ancora oggi almeno 10 milioni di italiani dicono di votare per noi. Questo significa essere il riferimento principale dei moderati italiani che si rendono conto che la sinistra non puo' offrire un'alternativa al governo, perché non e' omogenea dal punto di vista dei valori e dei programmi e non e' in grado di governare il paese".

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