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Napolitano: servono riforme e coesione

Il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano

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Servono "impellenti scelte di riforma strutturale e di stimolo alla crescita", per proseguire nel contrasto alla crisi economico-finanziaria e guardare con maggiore ottimismo al futuro del Paese. Lo ha detto il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano intervenendo al Quirinale alla cerimonia per i nuovi 25 cavalieri del lavorori, chiamando ciascuno a fare la propria parte e auspicando "il massimo di coesione nel mondo dell'impresa come nel mondo del lavoro". "Deve fare naturalmente la sua decisa parte - ha aggiunto il capo dello Stato - la classe politica, come diceva Guido Carli, l'insieme delle forze politiche, innanzitutto il governo, la maggioranza di governo".  "Non posso tacere la mia angustia nel constatare che le condizioni politiche per questa più larga condivisione non si sono finora verificate", ha detto Napolitano sottolineando che questo "è un momento in cui si richiede una forte, netta assunzione di responsabilità  largamente condivisa, aggiungo, perché risulti più credibile, più garantita nella sua efficacia realizzativa". Uno dei "punti di forza su cui oggi possiamo contare è la consapevolezza della necessità di una straordinaria mobilitazione per liberarci da antiche insufficienze e far fronte a momenti di estrema difficoltà", afferma il capo dello Stato.   DEBITO E PIL "L'abnorme dimensione del rapporto tra debito pubblico e prodotto interno lordo ci ha reso bersaglio di una crisi di fiducia e anche di attacchi speculativi nei mercati finanziari, e che preoccupa seriamente i nostri partner europei", ha detto Napolitano. E "la questione della disoccupazione e della frustrazione giovanile deve essere al centro delle nostre preoccupazioni". "Parlo di preoccupazioni - ha aggiunto il capo dello Stato - per la coesione sociale e anche per l'equilibrio democratico e per la convivenza civile". Napolitano ha quindi ripreso le parole pronunciate in apertura della cerimonia dal presidente della Federazione nazionale dei Cavalieri del lavoro, Benito Benedini, "di attenzione alla protesta pacifica in uno con il rifiuto e il dovere del rigore contro inammissibili violenze". LA MONETA UNICA "Mi rifiuto di credere che possa serpeggiare in qualsiasi ambiente l'idea che l'euro, la nostra appartenenza all'eurozona, sia per noi come una camicia di forza", ha detto Napolitano. "Essa è piuttosto una cintura di protezione e un propulsore insostituibile di sviluppo competitivo per la nostra economia nazionale in sinergia con le altre economie europee", ha aggiunto. NO A CALCOLI ELETTORALI Napolitano ha concluso il suo intervento alla cerimonia di consegna delle insegne per i nuovi Cavalieri del lavoro, "chiedendo a tutte le forze sociali e politiche lungimiranza". "Va sventato il rischio di un fuorviante condizionamento di calcoli elettorali. Un rischio che esiste non solo in Italia: esiste in Europa, in Francia dove si voterà nel 2012 e in Germania dove si sono succedute elezioni regionali e si andrà successivamente alle elezioni generali, o negli Stati Uniti dove egualmente si tornerà a votare l'anno venturo - ha detto - "Si guardi con coraggio agli interessi comuni di più lungo termine per l'unità dell'Europa, per lo sviluppo mondiale, per il futuro delle giovani generazioni".

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