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«La Capitale pretende rispetto»

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Il Campidoglio si costituirà parte civile. Alla base delle violenze troppo buonismo

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Unabreve consultazione con gli assessori e i tecnici dei vari dipartimenti. Poi le cifre. Così il sindaco Alemanno il giorno dopo la guerriglia che ha messo a soqquadro la Capitale ha effettuato un lungo sopralluogo, partendo dalla Stazione Termini, proseguendo per via Cavour, fino a San Giovanni. «È un danno morale inaccettabile - commenta il primo cittadino - non è possibile subire manifestazioni di questo tipo una volta l'anno. Avevamo già subito ingenti danni il 14 dicembre, adesso siamo a ottobre e ci troviamo un'altra volta con immagini simili e scempi compiuti ai danni dei cittadini e della città». Per questo la Capitale «si costituirà parte civile chiedendo la massima fermezza contro i teppisti - ha ribadito Alemanno - Dico poi a tutte le forze politiche e a chi ragiona su Roma: avete visto che cosa significhi per Roma essere Capitale, quale sia il prezzo, il costo, il peso che deve sopportare. Noi vogliamo esserlo, ma dobbiamo esser messi in condizione, tutte le istituzioni, di esserlo in maniera adeguata e con le risorse e in maniera adeguatamente protetta. Questo Roma lo pretende». Un filo di polemica, seppure diplomatica, alla domanda sul perché non si sia riusciti a prevenire la guerriglia, Alemanno ha ribadito prima la solidarietà e l'apprezzamento alle forze dell'ordine poi ha sottolineato che «non c'è stata prevenzione perché c'è troppo buonismo in giro, se ci fosse stata un'azione preventiva da parte di polizia e magistratura contro i centri sociali, i violenti, questa rete di anarchici che esiste nella città, si sarebbe protestato gridando all'azione poliziesca. Il problema è che queste tremila persone si sono infiltrate con tecniche di guerriglia usando come scudi umani i manifestanti pacifici. Sono criminali - ha detto Alemanno - che vanno combattuti tutto l'anno». Ordine pubblico da una parte, determinazione politica e amministrativa dall'altra. «Mi sono sentito col ministro dell'Interno, col capo della polizia e col questore - ha rivelato ancora il sindaco - martedì ci saranno comunicazioni da parte del governo. Bisogna elaborare una nuova strategia per isolare i violenti ma è necessaria anche una presa di coscienza politica perché da tutte le parti, senza nessun permissivismo, vengano isolati i centri da cui partono questi violenti. Altrimenti dobbiamo sempre intervenire dopo e non prima». Serve dunque una presa di coscienza profonda e seria da parte della politica, che non solo condanni senza retorica la violenza ma che porti a una maggiore responsabilità verso chi organizza le manifestazioni. C'è chi chiede il ripristino del servizio d'ordine dei partiti. Ma quando sono cittadini senza tessera a manifestare?

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