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Nuovo contratto Chrysler alla stretta finale Federmeccanica: uscita Fiat vulnus politico

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L'imprenditoremolisano Massimo Di Risio a capo della Dr, l'azienda automobilistica interessata a rilevare il sito, si è detto «ottimista» su un accordo con i sindacati ma ha chiesto che si acceleri. «È una lotta contro il tempo», ha affermato assicurando che le garanzie occupazionali ci sono. «Acquisita la disponibilità di Di Risio a cercare una soluzione per l'indotto e a garantire ai lavoratori condizioni contrattuali invariate», ha detto il segretario nazionale della Uilm, Eros Panicali, al termine dell'incontro di oggi al ministero dello Sviluppo, ora «diventa urgente incontrare Fiat per poter proseguire utilmente il negoziato». Oltre ad nuovo tavolo con la Dr, che è già stato programmato per martedì 18 ottobre, un incontro con Fiat sarà convocato a giorni per discutere della cassa integrazione per cessata attività e degli incentivi per i pensionamenti. Verso la stretta finale, intanto, si avvia il rinnovo del contratto Chrysler: «Continuiamo a lavorare, ci auguriamo di raggiungere un accordo per mercoledì», ha detto il presidente del sindacato americano Uaw, Bob King. Sul fronte italiano, a chiedere un incontro alla Fiat per avere «maggiore certezza» sul piano complessivo del Lingotto è la Fim-Cisl, per lo sviluppo del progetto Fabbrica Italia. Sull'uscita della Fiat da Confindustria e da Federmeccanica oggi ha parlato il direttore generale della Federazione dell'industria metalmeccanica, che fa capo a Viale dell'Astronomia, Roberto Santarelli: «Costituisce un vulnus sul piano politico e dell'immagine; l'ultimo dei problemi è quello economico», ha detto escludendo che siano in vista altre defezioni dalla federazione. «Non abbiamo alcun segnale in tal senso».

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