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Catturato killer talebano

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Bestia nera È uno dei capi militari più vicini ad Al Qaeda

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Sitratta di Haji Mali Khan, un nome poco conosciuto, ma zio del capo della milizia, Sirajuddin Haqqani, e «uno dei dirigenti di più alto rango» dell'organizzazione, responsabile di alcuni fra i più sanguinosi attentati a Kabul, compreso l'ultimo nella zona verde. Degli Haqqani, Khan è uno dei membri anziani «più rispettati», nonché «capo della rete in Afghanistan», assicura il comunicato dell'Isaf (la forza Nato nel Paese) che ha reso nota oggi la cattura, avvenuta martedì scorso nel distretto di Jani Khel, nella piccola provincia afghana orientale di Paktiya, non lontano dalla frontiera col Pakistan. Quella frontiera che taglia in due i territori tribali pashtun e che gli Haqqani varcano continuamente, dal teatro delle operazioni afghane alle loro basi sui monti dell'Hindukush pachistano. Khan, dice il comando Nato da Kabul, è stato catturato insieme con un luogotenente e a una guardia del corpo e, sebbene «pesantemente armato», si è lasciato arrestare. Sempre secondo l'Isaf, «si ritiene che Khan operi direttamente sotto l'autorità di Sirajuddin, che comandi delle basi e diriga operazioni tanto in Pakistan quanto in Afghanistan». Khan è zio dei due fratelli Sirajuddin e Badruddin Haqqani, il primo dei quali capo assoluto dell'organizzazione, un ruolo ereditato dal padre, eroe della guerra antisovietica e signore della guerra Jalaluddin Haqqani, che divenne alleato strategico dei Talebani prima e dopo la loro presa del potere nel 1996 e la cui milizia è ora una delle più attive nella lotta contro il governo di Kabul e le truppe internazionali, in una sorta di alleanza triangolare coi mujaheddin del Mullah Omar e Al Qaida. Prima di prendere personalmente le armi, Khan fungeva da tramite, o «inviato» del clan Haqqani presso il capo dei talebani pachistani, Baitullah Mehsud, ucciso nel 2009.

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