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Alemanno: nel 2013 Alfano nuovo premier

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Alfano e Alemanno

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Fondazione Nuova Italia un anno dopo. L'undicesima edizione della consueta convention di tre giorni organizzata dall'associazione guidata da Gianni Alemanno si è aperta ieri all'Eur. Ed è a una delle novità di quest'anno: non più Orvieto ma la Capitale, e i congressi locali che si terranno a fine novembre rappresentano soltanto una delle cause più scontate. Quello che di scontato non c'era era il «popolo di destra» che, contro ogni aspettativa, si è presentato al Palazzo dei Congressi più compatto e orgoglioso che mai. Centinaia gli spettatori della prima tavola rotonda, moderata dal direttore de Il Tempo, Mario Sechi. Decine gli applausi sulla linea tracciata da Alemanno, dal segretario del Pdl, Angiolino Alfano e dal capogruppo al Senato, Maurizio Gasparri. Il pubblico chiedeva risposte certe. Loro le hanno date. Riforma elettorale innanzitutto. A mettere subito sul piatto del confronto le primarie per il candidato alla presidenza del Consiglio e l'addio definitivo ai "nominati" in virtù della reintroduzione delle preferenze o dei collegi, il sindaco Alemanno. «I congressi sono un momento decisivo e atteso da tempo, per cambiare e andare avanti, servono però altre due cose - ha sottolineato Alemanno - abolire le liste bloccate per ripristinare il rapporto tra l'eletto e il territorio e imporre per legge le primarie per i candidati, non solo perché a guardare cosa accade a sinistra ci divertiamo un po' ma soprattutto perché siamo consapevoli che se a Napoli e Milano avessimo fatto le primarie, ora saremmo al governo delle due città». Alfano, già pronto alla risposta, dà subito una notizia: «Abolire le liste bloccate è doveroso - ha detto il segretario Pdl - ho parlato con Berlusconi della legge elettorale e dico che siamo già al lavoro per cambiarla. La prossima settimana partirà un tavolo con i soggetti istituzionali competenti. Occorre capovolgere il meccanismo dei "calati dall'alto" con quello degli "spinti dal basso". Tuttavia non si può correre il rischio di restituire ai cittadini il diritto di scegliere i parlamentari e togliere quello di scegliere il premier. Il cittadino deve sapere chi sarà il premier, con quale coalizione si candiderà e con chi governerà». Fissato il traguardo, occorre agire sin da subito per «ricomporre il centrodestra, cercare di allargare la coalizione - dice Alemanno - anche perché nel governo c'è un partito che vale più del trenta per cento e uno che ne vale il dieci, dobbiamo essere consapevoli della nostra forza e subire di meno la Lega». Il riferimento all'Udc non sembra affatto casuale. Ma in questo Alfano torna con i piedi per terra: «La Lega è un alleato che difende i propri territori, noi siamo un grande partito, è vero, ma occorre essere consapevoli che senza la Lega non siamo al governo e a Palazzo Chigi ci sarebbero Bersani, Di Pietro e Vendola». Alla fine la domanda clou del direttore Sechi: Alemanno sosterrà Alfano candidato premier nel 2013 o sarà lui stesso il candidato? «La risposta è nei fatti - risponde il sindaco - se Angelino farà bene il segretario è del tutto naturale che sia lui il candidato premier». Cambiare, partecipare, unire l'Italia: il titolo della convention della Fondazione Nuova Italia inizia a trasformarsi in realtà.

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