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Berlusconi ai giovani di Atreju "Governo unito fino al 2013"

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Il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi

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"Oggi siamo un Governo con una solida e forte maggioranza in Parlamento e possiamo sperare, sperare - perché non c'è alcuna certezza - di portare avanti le riforme necessarie per il Paese". È un Berlusconi ottimista quello che dal palco di Atreju, in occasione dela festa dei giovani del Pdl, difende con le unghie e con i denti l'operato dell'esecutivo. Quello che questa maggioranza poteva fare è stato fatto: nessuno poteva fare di più e non c'è tecnico al mondo che sarebbe riuscito a realizzare il miracolo che abbiamo fatto noi" ha continuato il premier, forse rispondendo alle dichiarazioni del presidente di Confindustria, Emma Marcegaglia, che da Chianciano aveva rilanciato l'esigenza di riforme strutturali per il Paese. "Io resto con voi perchè questo Paese va cambiato" ha annunciato Berlusconi, facendo riferimento alla telefonata intercettata nella quale dichiarava di voler fuggire all'estero. "L'Italia è un Paese meraviglioso", ha commentato, ma davanti alla situazione politica e giudiziaria che la caratterizza "viene voglia di dire di scappare". Colpa soprattutto dello strapotere di una "Magistratura democratica", che ha sottratto la sovranità ai cittadini. Una situazione intollerabile, "che dobbiamo combattere e cancellare" ha affermato Berlusconi, rilanciando l'esigenza di avviare un'importante "riforma dell'architettura istituzionale". Affrontando la questione delle intercettazioni, poi, il presidente del Consiglio ha definito "non libero" un Paese in cui viene violata sistematicamente la privacy attraverso la pubblicazione sui giornali delle conversazioni intercettate.Il premier si è mostrato fiducioso anche sulla manovra finanziaria. Il provvedimento, già varato dal Senato, ora alla Camera e sarà "sicuramente approvata mercoledì". "Darle fiducia è stato un atto di coraggio" ha affermato Berlusconi. Soddisfatto delle norme sulle pensioni femminili nel privato, rispetto alle quali eravamo partiti dal 2020 e poi, dopo un braccio di ferro forte con la Lega, l'abbiamo portato al 2014. Quindi, abbiamo già fatto qualcosa. Mandare la gente in pensione a 65 o 67 anni come in Germania e' una cosa che funziona - ha detto il presidente del Consiglio - anche perchè la vita media si sposta in alto e quindi si sposta anche la capacità di lavorare". "Deciderò se ricandidarmi a fine legislatura" ha dichiarato Berlusconi. "Dopo venti anni di attività politica, che sono un periodo enorme perche' la vita politica e' drammaticamente pesante, mi sembra che sarei giustificato e avrei consolidato il diritto di rinunciare alla richiesta del mio partito di ricandidarmi". Di una cosa, però, è certo: "Chiunque sia il candidato premier del centrodestra, sono assolutamente convinto che i moderati prevarranno su questa sinistra che abbiamo la disgrazia di trovarci di fronte, dove non c'è nessun protagonista che può essere pensato come presidente del Consiglio". Il sogno del premier, comunque, sarebbe quello di vedere "Letta al Quirinale e Alfano a Palazzo Chigi".

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