Cerca
Logo
Cerca
Edicola digitale
+

Comincia la caccia al tesoretto dei capitali scudati

default_image

  • a
  • a
  • a

CamillaConti Un nuovo scudo fiscale, per far rientrare i capitali rimasti all'estero, con una penale però superiore a quella del 5% inserita nel condono precedente di due anni fa. È la nuova ipotesi che circola fra i corridoi del Tesoro, secondo fonti della maggioranza. L'idea sarebbe quella di sfruttare la Tobin tax europea che potrebbe rendere più difficile l'anonimato degli evasori. L'obiettivo resta sempre quello di tassare chi evade il fisco portando illegalmente capitali in Svizzera, San Marino, Lussemburgo o in qualche altro paradiso fiscale più esotico. Un tesoretto di quasi 60 miliardi di euro sicuri perché dichiarati all'Erario, ma, secondo stime recentissime, ce ne sono altri 150 miliardi, ancora nascosti oltre confine. Tassarli produrrebbe un gettito rilevante. O con uno scudo bis, come rivelano le ultime indiscrezioni, oppure attraverso un prelievo sui quasi 110 miliardi di capitali rientrati in Italia grazie allo scudo fiscale del 2009 (che impose un pagamento soft e una tantum del 5%). Proposta partita dal Pd, che l'aveva addirittura messa al primo posto della sua bozza di contro-manovra. Per Tremonti significherebbe rimangiarsi l'amnistia concessa, eppure non mancano i membri della maggioranza d'accordo con quest'ultima soluzione, come il vice di Fini alla Camera, Maurizio Lupi. Ma invece di rappresentare un'occasione di convergenza, la tassazione dei capitali "scudati" si sta trasformando nell'ennesima ragione di polemica. Il terreno dello scontro si è spostato sull'aliquota da imporre. La distanza è abissale. L'opposizione parla di una forbice fra il 19 e il 27%, che consentirebbe di portare in cassa una cifra fra i 15 e i 20 miliardi. Nel Pdl invece non sanno ancora se fermarsi all'1 o spingersi fino al 2%. In ogni caso, per il momento si rimane sul terreno delle ipotesi. «Non so, fatemela vedere prima», ha detto un possibilista Silvio Berlusconi. Una tassa sui capitali scudati «è di difficile applicazione, perché i riferimenti ai dati sono complicati», ha poi sottolineato ieri il sottosegretario all'Economia, Alberto Giorgetti, rispondendo ai cronisti al termine della seduta dell'Aula del Senato che ha incardinato la manovra. Le difficoltà ci sono perché per chi ha usufruito dello scudo fiscale c'era la garanzia «dell'anonimato e perché ricostruire il percorso è molto difficile. Però – ha aggiunto Giorgetti - la politica può sempre superare gli ostacoli». Ma le divisioni sono anche interne: a sinistra Pd e Idv hanno alzato i toni. «Tra il dire e il fare c'è di mezzo il governo Berlusconi e i tanti suoi amici scudati. Solo quando lo faranno veramente ci crederò», ha detto Antonio Di Pietro, leader dell'Italia dei Valori, con un'intervista al quotidiano online Affaritaliani.it, si dimostra scettico sull'effettiva volontà del governo di voler tassare il capitali scudati. «Se lo fanno - ha spiegato Di Pietro - lo devono fare sostanzialmente: se introducessero un finto contributo di solidarietà, magari dell'1%, sarebbe l'ennesima presa in giro». Ad ogni modo «Il governo deve prendere atto che non è una loro proposta, ma nostra e ultimamente anche del Pd». Il partito di Di Pietro rincara la dose e rivendica la paternità della tassa sui capitali scudati con un comunicato: «Ci avrebbe fatto piacere che il Partito Democratico riconoscesse che la proposta era partita da noi e non cercasse d'intestarsene la paternità», si legge nella nota del capogruppo Idv alla Camera, Massimo Donadi». Immediata la replica del Pd: «Stupisce che una persona seria come l'onorevole Donadi si sia lanciata in una polemica così sterile e fuori luogo: basta consultare gli atti parlamentari per scoprire che il Pd è stato il primo partito, nello stesso momento in cui il governo introduceva lo scudo fiscale, a presentare degli emendamenti (tutti respinti) in cui si chiedeva una tassazione maggiorata rispetto a quella assurdamente bassa stabilita dall'esecutivo», è la precisazione di Antonio Misiani, della Commissione Bilancio Camera. Contese sulla primogenitura a parte, l'ipotesi di tassare gli scudati resta la strada più difficile da percorrere. Meglio forse armarsi di un nuovo scudo e approfittare dell'assist europeo per combattere l'evasione.

Dai blog