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Lite sul campus leghista

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Il ministro della Semplificazione normativa Roberto Calderoli

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L'ultima «brillante» idea del ministro Roberto Calderoli «scatena» il dibattito. Ma soltanto per una mattinata, fino a quando il premier Berlusconi ha annunciato che domani riferirà in Parlamento sulla crisi economica. A quel punto il tramonto del campus politico proposto da Calderoli era inevitabile. Non per il ministro leghista che ancora in serata non si dava per vinto: «A Bossi e Tremonti l'idea è piaciuta molto e non avevo dubbi, quello che mi sorprende positivamente è che ho ricevuto già una decina di telefonate di personalità non certo di area governativa che vogliono prendere parte al campus». Ovviamente è stato inutile insistere, «per correttezza» il ministro Roberto Calderoli non ha voluto fare i nomi dei fan «democratici» o «terzopolisti» del campus politico. Ma ha assicurato: «Adesso si tratta di organizzare il lavoro e poi porteremo la cosa all'attenzione di Berlusconi, cui spetterà la sintesi. Si tratta di trovare 10 idee guida, anzi le chiamerei 10 idee-azione che possano essere condivise dalla maggior parte di soggetti e che servano da moltiplicatore delle forze per rilanciare il Paese». Il treno ormai è in corsa. «Insomma - conclude il ministro - fino ad oggi abbiamo sentito tante idee contraddittorie, tante improvvisazioni. La delicatezza del momento richiede una serietà e un impegno straordinari per arrivare a quel minimo comune moltiplicatore di forze che davvero può rappresentare un momento di svolta, senza trucchi, senza inciuci e senza confusione di ruoli o di responsabilità». Non è d'accordo il deputato del Pd ed ex presidente della Provincia di Roma Enrico Gasbarra che, in una nota congiunta con la collega Maria Paola Merloni, spiega: «La difficile situazione del Paese merita serietà e responsabilità. È indispensabile e urgente aprire un confronto tra governo, opposizioni e parti sociali, ma evitando strumenti fantasiosi come i campus per vacanze politiche o i tavoli separati del governo e dell'opposizione». Insomma, continuano Gasbarra e Merloni, «l'esecutivo chiami le parti sociali, apra il confronto nelle sedi istituzionali, come le aule parlamentari, porti subito nella conferenza dei capigruppo una proposta e si definisca una sessione estiva dei lavori parlamentari». Non sono gli unici contrari. «Il confronto tra governo, parti sociali e opposizioni è ora quantomai urgente e certo non può essere affrontato in campus bizzarri, ma nelle sedi proprie come sono le commissioni e le aule parlamentari» afferma il senatore del Pd Paolo Giaretta che sollecita il governo a «seguire la strada maestra del percorso parlamentare: porti una proposta nella conferenza dei capigruppo e si definisca una sessione estiva di lavori parlamentari». Ci pensa il governatore del Veneto Luca Zaia a spezzare una lancia per Calderoli: «Sono d'accordo con lui. Niente ferie, quest'estate. Dobbiamo lavorare, infatti io non vado in vacanza e ho già l'agenda carica di appuntamenti». Ma arriveranno anche i risultati?

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