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Rifiuti, la maggioranza battuta alla Camera

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L'Aula della Camera ha respinto con sei voti di scarti la proposta del relatore Agostino Ghiglia (PdL) di rinvio in commissione del decreto legge sull'emergenza rifiuti in Campania. Maggioranza battuta per sei voti in Aula alla Camera sul rinvio del decreto rifiuti in commissione Ambiente proposto dal relatore del provvedimento Agostino Ghiglia (Pdl). L'opposizione si era detta contraria al rinvio, a favore invece si era espressa la Lega. La votazione è avvenuta senza registrazione dei nomi. Dopo che ieri il Consiglio di Stato ha sospeso la decisione del Tribunale amministrativo del Lazio che aveva bloccato il trasferimento dei rifiuti della Campania in altre regioni o addirittura in altri stati, oggi il relatore di maggioranza sul dl Agostino Ghiglia, del Pdl, ha chiesto di far tornare in commissione in provvedimento "anche eventualmente per consentire al governo - come da proposta del ministro (dell'Ambiente Stefania) Prestigiacomo - un ulteriore passaggio nella Conferenza Stato-regioni". Ma messa ai voti in aula, la proposta è stata bocciata con uno scarto di sei voti. Poi, nel corso della discussione, è intervenuto un deputato della Lega, Renato Togni, annunciando che i gruppi parlamentari potrebbero tenere nei confronti del dl lo stesso atteggiamento dei ministri del Carroccio, che in Consiglio dei ministri votarono contro. "La posizione della Lega Nord è molto chiara e l'hanno espressa i nostri ministri nel Consiglio stesso votando appunto contro questo decreto-legge", ha detto Togni nel suo intervento. Il decreto in questione - che consente lo smistamento dell'immondizia campana in altre regioni, prioritariamente quelle limitrofi - è stato approvato lo scorso 30 giugno dal governo, tra le critiche delle regioni, delle opposizioni e dello stesso comune di Napoli, di nuovo in emergenza per la difficoltà a smaltire migliaia di tonnellate di rifiuti che ne ingombrano alcuni quartieri. Il primo luglio il provvedimento è stato emanato dal presidente della Repubblica, secondo cui però il testo "non appare rispondente alle attese e tantomeno risolutivo". Per il capogruppo alla Camera dell'Italia dei Valori Massimo Donadi, "se la Lega, come ha annunciato, dovesse votare contro il decreto rifiuti a (il premier Silvio) Berlusconi) non resterebbe che una cosa da fare: formalizzare la crisi e salire al Quirinale per dimettersi".

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