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Tremonti: pareggio o Paese divorato dal debito

Il ministro dell'Economia Giulio Tremonti in Senato

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"La manovra contiene 16 nuove azioni per la crescita: dal credito per la ricerca ai contratti per la produttività, da processo civile, al turismo". Lo afferma il ministro dell'Economia, Giulio Tremonti nel suo intervento in aula a Palazzo Madama dove sul testo è in programma il voto di fiducia. "Senza il pareggio il mostro del debito che viene dal passato divorerebbe il nostro futuro", ha detto Tremonti che si è tivolto a maggioranza e opposizione: "il paese ci guarda: siamo diversi certo ma non troppo divisi. Per questo sono orgoglioso di essere con tutti voi". "Non è corretto dire che non è stato fatto sviluppo - ha chiarito il ministro - se non ci fosse stata la tenuta dei conti pubblici non ci sarebbe stato neanche il pil che c'è stato"   "Oggi in Europa c'è l'appuntamento con il destino: la salvezza non arriva dalla finanza ma dalla politica. Ma la politica non può fare errori", perché "è come sul Titanic: non si salvano neanche i passeggeri in prima classe", ha detto ancora il ministro. Con riferimento all'euro Tremonti ga detto che i trattati internazionali  sono "come matrimoni, nella buona e nella cattiva sorte. Non così i trattati dell'Unione". "È un problema di credibilità e fiducia politica: perché credere a una moneta - si chiede - governata da 17 governi e controllata da 17 parlamenti?". "Più che di speculazione di tratta di un problema di credibilità e fiducia nella politica". Per Tremonti "è necessario introdurre in Costituzione la regola d'oro del pareggio di bilancio". "La crisi si aggira nel mondo come un mutante che oggi prende la forma della Grecia", è la metafora usata dal ministro dell'Economia in aula a Palazzo Madama. "Siamo dentro un paradosso: la percezione dei mercati dell'area euro non riflette la sua forza e ai primi tre posti tra Paesi considerati più rischiosi ci sono tre Paesi europei. Oggi i mercati finanziari ritengono ad alto rischio l'investimento in Paesi che rappresentano il 40% del Pil".  

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