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Vertice di governo Manovra da 43 miliardi no al taglio delle tasse

Il premier Silvio Berlusconi tra i ministri Umberto Bossi e Giulio Tremonti

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 "Tremonti ha illustrato con dovizia di particolari la manovra e si è rafforzato nel convincimento che la maggioranza la sosterrà". Lo ha detto il ministro della Giustizia e segretario politico Pdl in pectore, Angelino Alfano, parlando con i cronisti dopo il vertice di maggioranza a palazzo Grazioli. Secondo Alfano anche la Lega "ha avuto un atteggiamento assolutamente collaborativo e costruttivo, in una logica di sostegno alla manovra e, dunque, alla coalizione".  "La delega fiscale andrà, insieme alla manovra, giovedì in Consiglio dei ministri", ha continuato Alfano  che ha sottolineato che si è "rafforzato il senso di coesione di questa squadra che governa il Paese, perché sui temi cruciali c'è un accordo di fondo". MISURE SOSTENIBILI Secondo Alfano la manovra conterrà "misure assolutamente sostenibili per l'economia italiana che abbiano il rigore con lo sviluppo, ispirate da un profilo fortemente riformatore che riguarda anche l'aspetto fiscale. La delega della riforma fiscale - ha concluso - dà finalmente attuazione a quello che abbiamo sempre sostenuto e cioè che serve un fisco più equo e vicino ai cittadini".  SVOLTA STORICA Sereno il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, che al termine del vertice ha parlato di "svolta storica" in relazione alle riforme strutturali che il governo si appresta a varare. "Sono soddisfatto del clima che ho trovato qui oggi, ed ora è importante trasmettere questa stessa coesione e unità anche all'esterno per dimostrare che questo governo è davvero forte", ha spiegato. Il premier, quindi, ha chiesto a tutti di serrare i ranghi e di concentrarsi sulla manovra e la riforma fiscale, perchè "la gente vuole risposte concrete". Ecco perchè non c'è tempo da perdere, e Berlusconi ha respinto la richiesta, avanzata da alcuni ministri, di rimandare l'approvazione definitiva della manovra alla prossima settimana. La discussione del testo avverrà infatti in occasione del Consiglio dei ministri di giovedì prossimo, spostato dalla mattina al tardo pomeriggio: questa l'unica concessione del premier. "Siamo nelle condizioni di poter rilanciare l'azione di governo e recuperare consenso" ha concluso Berlusconi. RIMODULAZIONE DELL IMPOSTE Per quanto riguarda l'entità della manovra "la cifra ce l'avete già, dovrebbe essere 43 miliardi", ha detto il ministro degli Esteri Franco Frattini, lasciando palazzo Grazioli, e "non ci sarà nessuna riduzione delle tasse, ma una rimodulazione". Il ministro ha spiegato che Tremonti "ha presentato una bozza della riforma del fisco al presidente Berlusconi" precisando che il titolare del Tesoro "ha recepito la richiesta di collegialità dell'esame politico" dei provvedimenti.   GIOVEDÌ IL CDM Secondo quanto si apprende il confronto sulla manovra finanziaria continuerà nelle prossime 48 ore. Oggi pomeriggio Tremonti consegnerà ai ministri ma anche ai vertici dei partiti di maggioranza il testo del decreto sul quale ci sarà tempo 48 ore, fino al Consiglio dei ministri previsto per il tardo pomeriggio di giovedì, per eventuali modifiche e aggiustamenti. TAGLIO DELLE TASSE NON IN QUESTA MANOVRA "Siamo riusciti a ottenere la modifica del patto di stabilità per i comuni virtuosi", ha affermato Umberto Bossi, che alla domanda se il governo rischia ancora, dopo il vertice di maggioranza ha risposto: "Sulla manovra bisogna lavorarci  ancora. Il governo rischia fin quando non passa".  Il taglio delle tasse? "Non in questa manovra", ribadisce Umberto Bossi. "A noi interessava la modifica del patto di stabilità in modo da permettere ai comuni che hanno un sacco di miliardi di poterli spendere".  

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