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Berlusconi: "Pubblicazione intercettazioni è da paese incivile"

Il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi nei giardini del Quirinale in una foto d'archivio

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"Credo di dire una banalità, ma è storia condivisa da tutti: credo non sia più civile un paese in cui non ci sia la garanzia della inviolabilità di ciò che si dice al telefono". Il presidente del consiglio Berlusconi è tornato così sulla questione delle intercettazioni telefoniche. "Non è vita", ha aggiunto, "non poter alzare il telefono e parlare liberamente, con il rischio che queste telefonate siano intercettate e di vederle apparire, anche se non hanno nessun risvolto penale, sui giornali il giorno dopo. Credo che su questo tutti non possano che concordare".

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