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Referendum: seggi aperti fino alle 15

Referendum, elettori al seggio

Alle 22 affluenza oltre il 41%

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Seggi di nuovo aperti in tutta Italia fino alle 15 per la seconda e ultima giornata di votazioni sui quattro referendum su ritorno al nucleare, gestione e tariffe dell'acqua, legittimo impedimento a partecipare ai processi. La partita si gioca sul quorum. L'affluenza alle urne, ieri, prima giornata di voto, è stata molto alta raggiungendo alle 22 il 41,1% per tutti i 4 referendum. Un dato che fa bene sperare i promotori rispetto alle precedenti consultazioni: un'affluenza così alta per i referendum abrogativi non si registrava dal 1995. Le sezioni elettorali in tutte le Regioni italiane sono 61.599. Gli italiani chiamati fra ieri e oggi alle urne sono oltre 47 milioni, oltre 3 milioni gli elettori all'estero che hanno già votato. Il "verdetto" sul quorum arriverà dal Viminale questo pomeriggio. Giovedì prossimo, poi, è convocato l'ufficio centrale per i referendum della Cassazione a cui spetta la proclamazione ufficiale del risultato: consultazione valida o non valida, vittoria dei sì o dei no. Perchè ciascun referendum sia valido, dovrà essere stata ritirata la relativa scheda da almeno la metà più uno degli aventi diritto.   Il rebus del quorum è legato per lo più proprio al voto all'estero. Se la partecipazione alle urne in Italia, ieri e oggi, sarà tale (perchè molto alta o perchè troppo bassa) da rendere comunque ininfluente ai fini del raggiungimento del quorum la partecipazione al voto degli italiani all'estero, il "verdetto" di questo pomeriggio lo si potrà considerare definitivo e il passaggio di giovedì in Cassazione sarà una mera ratifica formale mediante proclamazione. Se invece l'astensione registrata fra gli italiani all'estero dovesse risultare determinante nel non aver fatto raggiungere il quorum, il verdetto della Cassazione di giovedì sarà tutt'altro che scontato. I promotori dei referendum, Italia dei Valori e Radicali in testa con sostegno di legali anche messi in campo dal Pd, hanno infatti già preparato istanze alle Suprema Corte affinchè la pronuncia sul quorum da parte del Governo questo pomeriggio venga dichiarata "sospesa" e si proceda da oggi a giovedì ad un ricalcolo del quorum di validità che ne determini la riduzione. Su tutti e quattro i quesiti, perchè ai fini del calcolo degli aventi diritto (e quindi della determinazione del quorum) sono stati calcolati elettori a cui mai sono arrivate le schede per votare all'estero. In particolare, sul referendum nucleare, se non altro perchè all'estero non si è potuto votare a causa dell'assenza di tempo per inviare oltre confine le nuove schede ristampate dopo la riformulazione del quesito. Molti, infatti, sono i plichi tornati indietro alle nostre sedi consolari con la dicitura "destinatario sconosciuto". Di Pietro, in particolare, nel caso di quorum sfiorato ma non raggiunto intende dare battaglia legale fino all'ultima scheda. Se la Cassazione, infatti, si dichiarasse sprovvista del potere di ricalcolare il quorum, l'istanza Idv pronta per la Suprema Corte le chiederà comunque di sospendere la proclamazione del risultato, sollevando questione di legittimità costituzionale della legge sui referendum che non le conferisce espressamente questo potere. E se anche questa istanza non venisse accolta, Di Pietro, nella qualità di comitato promotore dei referendum, è pronto a un ricorso diretto alla Corte Costituzionale per conflitto di attribuzione con il Governo per "abuso di potere" da parte dell'esecutivo, avendo il suo comportamento dilatorio leso il diritto alla partecipazione ai referendum all'intero corpo elettorale.   LE SCHEDE Questi i quattro quesiti, secondo quanto riporta la nota diffusa dal Viminale.   Referendum popolare n. 1: Scheda di colore rosso - Modalità e gestione dei servizi pubblici locali di rilevanza economica: Abrogazione. Il quesito prevede l'abrogazione di norme che attualmente consentono di affidare la gestione dei servizi pubblici locali a operatori economici privati. Referendum popolare n. 2: Scheda di colore giallo - Determinazione della tariffa del servizio idrico integrato in base all'adeguata remunerazione del capitale investito: Abrogazione parziale di norme. Il quesito propone l'abrogazione delle norme che stabiliscono la determinazione della tariffa per l'erogazione dell'acqua, il cui importo prevede attualmente anche la remunerazione del capitale investito dal gestore. Referendum popolare n. 3: Scheda di colore grigio - Abrogazione dei commi 1 e 8 dell'articolo 5 del dl 31 marzo 2011 n.34, convertito con modificazioni dalla legge 26 maggio 2011, n.75: Abrogazione parziale di norme. Il quesito propone l'abrogazione delle nuove norme che consentono la produzione nel territorio nazionale di energia elettrica nucleare. Referendum popolare n. 4: Scheda di colore verde - Abrogazione di norme della legge 7 aprile 2010, n. 51, in materia di legittimo impedimento del Presidente del Consiglio dei Ministri e dei Ministri a comparire in udienza penale, quale risultante a seguito della sentenza n. 23 del 2011 della Corte Costituzionale. Il quesito propone l'abrogazione di norme in materia di legittimo impedimento del Presidente del Consiglio dei Ministri e dei Ministri a comparire in udienza penale, quale risultante a seguito della sentenza n. 23 del 2011 della Corte Costituzionale.   COME SI VOTA All'elettore saranno consegnate quattro schede di colore diverso: una di colore rosso per il referendum popolare n. 1; una di colore giallo per il referendum popolare n. 2; una di colore grigio per il referendum popolare n. 3; una di colore verde per il referendum popolare n. 4. Su ogni scheda vengono riportati il numero del referendum nonchè la rispettiva denominazione e il quesito così come approvato dall'Ufficio Centrale per il referendum presso la Corte Suprema di Cassazione. Ciascun elettore ha diritto di esprimere il voto, con la matita copiativa, tracciando un segno sul riquadro corrispondente alla risposta da lui prescelta ("SI" O "NO"). Votando SI, il cittadino esprime la volontà di abrogare le norme sottoposte a referendum; votando NO esprime la volontà di mantenere in vigore le norme sottoposte a referendum. È possibile ritirare, e quindi votare, anche solamente la scheda per uno o per alcuni dei quesiti referendari.  

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