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Siamo già in piena "batterio-fobia"

Laboratorio di analisi, si cerca la cura e la causa della batteriosi killer

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Non bastano le rassicurazioni. Non bastano gli appelli ad evitare inutili allarmismi. Né il ministro della Salute Ferruccio Fazio che garantisce che «in Italia non c'è da preoccuparsi. Si può mangiare verdura cruda senza problemi, lavandola, naturalmente». Nel giorno in cui sale a 20 il bilancio dei morti dell'epidemia di Escherichia Coli (una vittima in Germania e una in Svezia), in Italia è «batterio-fobia». E si moltiplicano le notizie di presunte contaminazioni che, alla prova dei fatti, si dimostrano dei clamorosi falsi. Come quella del salame di cervo che venerdì aveva messo in apprensione i consumatori italiani. Ebbene ieri il ministero della Salute ha fatto sapere che gli esami sui campioni prelevati in Toscana hanno dato esito negativo: «Il campione è stato esaminato dal Laboratorio Nazionale di Riferimento per E.coli dell'Istituto Superiore di Sanità di Roma ed è risultato negativo per presenza di Escherichia Coli produttore di verocitotossina». E falso si è rivelato anche il primo caso sospetto di infezione da E.coli segnalato ieri in Alto Adige. Un turista tedesco si è infatti rivolto all'ospedale di Merano perché colpito da una grave diarrea. La notizia è stata pubblicata dal quotidiano Dolomiten ed è stata confermata dall'Azienda sanitaria dell'Alto Adige. Anche se il primario del servizio d'igiene Josef Simeoni ha subito precisato di non poter fare una diagnosi precisa. Così, qualche ora dopo, grazie alle prime analisi, la sospetta contaminazione si è trasformata in una semplice infezione intestinale. Con il vicedirettore sanitario dell'ospedale di Merano Pierpaolo Bertoli che ha spiegato che l'agente patogeno che ha colpito il turista tedesco in vacanza a Merano è di tipo diverso da quello che è all'origine dell'epidemia tedesca e non pericoloso. Da Merano a Firenze. Qui a preoccupare è la morte di una donna di 62 anni deceduta durante la notte tra venerdì e sabato dopo che le era stata diagnosticata una gastroenterite. Momenti di paura in attesa dell'autopsia che, hanno spiegato dall'ospedale fiorentino di Carreggi, ha «verosimilmente» escluso qualsiasi correlazione con il batterio killer. L'azienda ospedaliera universitaria ha fatto sapere che sono sono comunque «in corso ulteriori accertamenti per definire la causa del decesso» che secondo i medici del 118 intervenuti era da legare a cause naturali. I sanitari hanno spiegato che «da un punto di vista macroscopico non ci sono i segni di un attacco del batterio. Dal primo riscontro autoptico verosimilmente si esclude qualsiasi correlazione tra la morte della persona avvenuta la scorsa notte in provincia di Firenze e la variante di Escherichia Coli oggi all'attenzione delle autorità sanitarie nazionali e internazionali». Insomma l'allerta resta massima, ma per ora in Italia è soprattutto la paura a farla da padrona. Anche se il ministro Fazio ha comunque chiesto alla Germania «di fare indagini specifiche sulle forme di confezionamento perché la modalità di diffusione dell'E.coli sembrerebbe più trasversale che riferita ad un singolo alimento». E comunque, ha aggiunto, non ci dovremo stupire «se prima o poi ci sarà un italiano che è stato nella zona di Amburgo e che ha avuto la malattia». Nic. Imb.

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