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di LUIGI SALOMONE Come nel 2006.

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Ildorato mondo del pallone è ancora una volta sotto accusa per colpa di scommesse sospette e partite truccate proprio come accadde per Calciopoli. E, tra qualche settimana, quando il lavoro della giustizia ordinaria sarà ultimato, gli interrogatori avranno chiarito le posizioni degli indagati e si vedrà se il quadro accusatorio regge alle eccezioni degli avvocati difensori, toccherà a Palazzi prendere il gioco in mano. E lì cominceranno a tremare società, squadre, giocatori e soprattutto tifosi che potrebbero vedere promozioni sfumare oppure precipitare nel dramma di una retrocessione a tavolino. Purtroppo, i margini di manovra degli 007 federali sono limitati da regolamenti e mezzi. Potranno interrogare solo i tesserati (per esempio, il commercalista Erodiani perché dovrebbe rispondere a Palazzi?) e di fatto si dovranno avvalere del lavoro svolto dalla procura di Cremona. E si sa bene che ciò che penalmente potrebbe non avere valore, invece dal punto di vista sportivo può essere molto grave. Tutto bene per carità però il precedente del 2006 non fa stare tranquilli. Quello di Calciopoli è stato il processo sportivo più veloce e iniquo della storia alla luce delle intercettazioni uscite due anni dopo che riguardavano altre squadre importanti della serie A. Tant'è vero che c'è un'inchiesta in corso per revocare lo scudetto assegnato d'ufficio all'Inter proprio perché qualcuno cinque anni fa si dimenticò di prendere in esame tutte le intercettazioni. Con criteri discutibili, ne accontonò qualcuna che, ascoltata successivamente, aveva lo stesso valore di quelle decisive per le condanne di molti club. Insomma i tifosi non si fidano dopo aver assistito a quel processo sbrigativo e con verdetti annunciati sui giornali il giorno prima della sentenza. Tutti vogliono conoscere la verità, tutti chiedono condanne esemplari per chi ha sbagliato (club compresi) ma stavolta la giustizia deve essere uguale per tutti. Magari si perda qualche giorno in più, si ritardi la compilazione dei calendari e persino l'inizio dei campionati, però si ascoltino tutte le intercettazioni. Piuttosto la Figc chiami qualche magistrato eccellente a rinforzare la squadra dell'ufficio indagini, a valutare con cura le prove. Stavolta, caro Palazzi, non si ammettono dimenticanze.

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