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Berlusconi fa sciopero: "Non pago più il canone"

Il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi e il candidato del Pdl a sindaco di Latina Giovanni Di Giorgi

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Lì, accanto al candidato sindaco Gianni Lettieri, aveva invitato i cittadini a non credere alle «menzogne» diffuse dalla stampa, dalle radio e dalle televisioni «della sinistra». «Ho visto in questi giorni "Ballarò" e "Annozero" ed è davvero uno scandalo: in nessun Paese al mondo è ammissibile che la televisione pubblica, pagata con i soldi dei cittadini, possa arrivare a tale grado di faziosità». Ma a Latina il Cavaliere ha lasciato spazio anche a una precisazione «per la stampa avversaria: io il canone non l'ho mai pagato perché ho fior fior di ragionieri che pensano alla bisogna visto che sono il primo contribuente italiano». Il clima è incandescente. Al teatro D'Annunzio non sono mancate le tensioni tra i sostenitori del candidato del Pdl Giovanni Di Giorgi e quelli del centrosinistra. Il premier ha dribblato lo scontro, entrando da un ingresso secondario. Poi se l'è presa con Fini che nel pomeriggio ha chiuso la campagna elettorale a Bologna con Pierferdinando Casini. Il premier è critico soprattutto con la formazione sponsorizzata da Antonio Pennacchi. «Il "listone fasciocomunista" che va dall'estrema sinistra a quell'esponente di destra è ciò che Fli e la sinistra stanno tentando di fare a livello nazionale per far fuori quell'ostacolo insormontabile che è Silvio Berlusconi: qui dobbiamo dargli la prima lezione, non ce la farete mai». Dalla platea è arrivata una pioggia di fischi sul presidente della Camera e allora Berlusconi ha precisato, sorridendo: «Non si fischia la terza istituzione dello Stato, siete degli screanzati». Il premier ha fatto anche un passaggio sugli immigrati: l'Italia è «tenuta ad accogliere con dignità e generosità gli immigrati senza fare tragedie: se il Consiglio europeo ci darà una mano bene, altrimenti non facciamo tragedie su una cosa che possiamo tranquillamente risolvere da soli». Berlusconi ha ribadito che «l'accoglienza fa parte della nostra storia perché siamo un popolo di emigranti e ci sono milioni di italiani in giro per il mondo» e dunque «dobbiamo accoglierli con dignità e non dobbiamo chiedere l'elemosina a nessun Paese europeo». Poi è tornato sulla sfida delle Amministrative: «La sinistra sta aspettando i risultati di queste elezioni e, con la solita doppia faccia, se dovesse vincere dirà che erano elezioni nazionali e che il governo deve andare a casa, mentre se dovesse perdere dirà che erano semplici elezioni locali». Invece, ha ribadito il presidente del Consiglio, «il voto serve anche per sostenere il governo: sono convinto che vinceremo perché abbiamo vinto tutte le elezioni». Non dimentica la giustizia (e ancora una volta il presidente di Montecitorio): «C'è stato un accordo preciso tra Fini e l'Anm per evitare la riforma». E l'affondo verso il candidato del centrosinistra a Milano, Pisapia: «I personaggi della sinistra sono sempre gli stessi dall'86, è caduto il muro ma non se ne sono accorti e professano l'ideologia più criminale della storia: alcuni di loro, come il candidato di Milano Pisapia, pensano che questa ideologia si debba rifondare». Insomma, «più li conosciamo più ci fanno paura». Infine Berlusconi ironizza sui passaggi che hanno portato dal Pci al Partito democratico: «Noi ci richiamiamo sempre alla libertà - ha detto - loro si chiamano sempre con nomi di animali o di piante, evidentemente amano la natura...».

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